L’iniziativa di Lula per ridurre l’influenza del dollaro
Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha annunciato la sua intenzione di proporre un aumento dell’uso delle valute nazionali negli scambi commerciali tra i Paesi del BRICS. L’obiettivo è quello di ridurre gradualmente l’influenza del dollaro statunitense nel panorama economico globale. Questa proposta sarà al centro del prossimo vertice del gruppo di economie emergenti, in programma dal 22 al 24 ottobre a Kazan, in Russia.
L’ambasciatore Eduardo Paes Saboia, sottosegretario per l’Asia e il Pacifico del ministero degli Esteri brasiliano, ha confermato l’importanza di questo tema, sottolineando che il presidente Lula lo ha menzionato con “grande enfasi” a Johannesburg e che è stato affrontato con “grande dedizione” dai rappresentanti brasiliani nelle riunioni dei ministri delle Finanze e dei presidenti delle banche centrali dei BRICS.
Saboia ha anche aggiunto che la questione continuerà a essere prioritaria “certamente anche durante la presidenza brasiliana del BRICS nel 2025” e che si rifletterà nella dichiarazione finale del vertice di Kazan.
Il vertice di Kazan e i nuovi membri
Il vertice di Kazan sarà il primo a cui parteciperanno i cinque nuovi membri del BRICS: Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran. Oltre alla proposta di Lula sull’uso delle valute nazionali, all’ordine del giorno del vertice dovrebbero figurare anche i conflitti in Ucraina e Medio Oriente.
Un passo verso un ordine economico multilaterale?
La proposta di Lula di ridurre l’influenza del dollaro negli scambi commerciali tra i Paesi del BRICS rappresenta un passo significativo verso un ordine economico multilaterale. Se attuata con successo, questa iniziativa potrebbe portare a una maggiore autonomia economica per i Paesi emergenti e a una riduzione della dipendenza dal dollaro come valuta di riserva globale. Tuttavia, è importante considerare le sfide e le complessità che questa proposta potrebbe presentare, come la stabilità delle valute nazionali e la necessità di un sistema di compensazione internazionale efficiente.