Pogacar: “Non mi piace confrontarmi agli altri”
“Qualsiasi paragone con i grandi del ciclismo è bello ma non mi piace confrontarmi agli altri e poi non so molto della storia dell’epoca perché non ero neanche nato. Mi piace dire che voglio seguire la mia strada, vivere il momento e non guardare al passato e preoccuparmi della storia”.
Queste le parole di Tadej Pogacar, il campione sloveno di ciclismo, al Festival dello Sport di Trento. Pogacar, che ha vinto il Tour de France nel 2020 e nel 2021, ha sempre dimostrato di essere un corridore con una mentalità diversa, concentrato sul presente e sul suo percorso personale.
“Non ho mai avuto un idolo”
“Non ho mai avuto un idolo, da giovane non mi interessavo molto al ciclismo – ha spiegato -. Quando ero in Slovenia guardavo il Tour e poi quando ho iniziato ad appassionarmi c’era Schleck , ma non ho mai avuto un idolo. Mi piace guardare la corse, mi piace farlo da lontano, non mi piace quando si aspetta al traguardo. Forse è per questo che corro in questo modo”.
Pogacar ha spiegato di non aver mai avuto un modello a cui ispirarsi nel mondo del ciclismo, preferendo concentrarsi sulla sua esperienza e sul suo modo di correre, che lo porta a non aspettare il traguardo, ma a correre con una mentalità proattiva e aggressiva.
L’approccio di Pogacar al ciclismo
L’approccio di Pogacar al ciclismo è sicuramente interessante e originale. La sua scelta di non guardare al passato e di non confrontarsi con i grandi del ciclismo dimostra una forte fiducia in se stesso e nella sua capacità di costruire il proprio percorso. Questo approccio potrebbe essere interpretato come una forma di umiltà, ma anche come una strategia per evitare di essere condizionato da aspettative e pressioni esterne. La sua mentalità focalizzata sul presente potrebbe essere un vantaggio in un mondo in cui il ciclismo è sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato.