Un Bambino Escluso dall’Asilo per la Sua Vivacità
Un bambino di quattro anni di Olbia si trova ad affrontare una situazione paradossale: l’asilo paritario che frequentava gli ha chiuso le porte, definendolo ‘troppo vivace’, ‘bisognoso di molta attenzione’ e ‘fonte di distrazione per gli altri bambini della classe’. Le insegnanti e i gestori della scuola hanno chiesto ai genitori di assumere a loro spese un educatore che potesse seguire il piccolo in classe, un’imposizione che la famiglia ha rifiutato, denunciando una discriminazione.
La Diffida Legale e la Segnalazione alle Autorità
I genitori del bambino, supportati dall’avvocata Oriana Erittu, hanno presentato una diffida formale ai gestori dell’asilo, chiedendo la reintegrazione del piccolo. La diffida, però, non ha sortito l’effetto sperato. L’avvocata Erittu ha quindi deciso di segnalare la vicenda agli uffici della Regione, competente sulle scuole paritarie, e al Comune di Olbia.
La Posizione dell’Avvocata e la Normativa di Riferimento
L’avvocata Erittu sottolinea come la richiesta di assumere un educatore a spese della famiglia sia ingiustificata, in quanto al bambino non è stata diagnosticata nessuna patologia o disabilità. La famiglia è in attesa di una valutazione neuropsichiatrica, ma al momento il piccolo non presenta alcun problema specifico, se non la sua vivacità. La legale evidenzia inoltre che, essendo una scuola partitaria, la normativa che è tenuta a rispettare è identica a quella della pubblica, che prevede l’inclusione di tutti gli studenti, indipendentemente da eventuali difficoltà.
Il Comune di Olbia Si Impegna a Cercare una Soluzione
L’assessora alla Pubblica Istruzione del Comune di Olbia, Sabrina Serra, ha preso atto della vicenda, specificando che, pur non essendo di competenza comunale le scuole paritarie, il Comune si impegnerà a cercare di risolvere la situazione. L’obiettivo è garantire al bambino la giusta formazione ed educazione e sostenere la famiglia in questa situazione difficile.
Un Caso di Discriminazione e l’Importanza dell’Inclusione
La vicenda del bambino di Olbia solleva un’importante questione di principio: l’inclusione è un diritto fondamentale di ogni bambino, indipendentemente dalle sue caratteristiche individuali. La richiesta di assumere un educatore a spese della famiglia, senza una diagnosi o una certificazione di disabilità, appare come una discriminazione inaccettabile. Il caso dimostra l’importanza di un’educazione inclusiva, che accolga e valorizzi la diversità di ogni bambino, favorendo la crescita e l’apprendimento di tutti.