Il racconto del pentimento
Domani, 18 maggio, al Centro studi Paolo e Rita Borsellino di Palermo, si terrà la prima presentazione del libro “Uno così. Giovanni Brusca si racconta”, del sacerdote Marcello Cozzi (edizioni San Paolo). Il libro racconta il dialogo tra il sacerdote e Giovanni Brusca, collaboratore di giustizia e responsabile di alcuni dei più efferati delitti di mafia, tra cui l’attentato a Giovanni Falcone. Cozzi ha scelto di “camminare accanto a Caino, senza mai dimenticare il dolore per Abele”, come lui stesso definisce il suo lavoro.
L’incontro con Brusca ha rappresentato per Cozzi un’esperienza intensa e complessa, un viaggio dentro la mente di un uomo che ha scelto di collaborare con la giustizia dopo una vita di crimini. Il libro si propone di offrire un’analisi profonda del pentimento di Brusca, analizzando le motivazioni che lo hanno spinto a collaborare e le difficoltà che ha dovuto affrontare nel raccontare la sua verità.
L’incontro con Rita Borsellino
Un capitolo del libro è dedicato all’incontro tra Brusca e Rita Borsellino, la sorella del magistrato ucciso in via D’Amelio nel 1992. L’incontro, avvenuto nel 2008 in una località segreta, è stato cruciale per imprimere una svolta nella travagliata collaborazione di Brusca con la giustizia.
Le polemiche sulla presentazione
L’annuncio della presentazione del libro a San Giuseppe Jato, il paese di Brusca, ha suscitato non poche polemiche. Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe, sequestrato, strangolato e sciolto nell’acido – per volere di Brusca – dopo una prigionia durata quasi tre anni, ha espresso la sua contrarietà all’iniziativa, sostenendo che non bisogna dare più visibilità agli uomini di Cosa nostra che hanno martoriato il territorio.
Il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia, da cui è partita l’iniziativa, ha espresso una posizione diversa, sostenendo che il libro ha un valore educativo e che il racconto della ferocia mafiosa può indurre tutti a prendere le distanze.
Il valore del libro
Il libro “Uno così. Giovanni Brusca si racconta” si propone di offrire una prospettiva inedita sul pentimento di un boss mafioso. Il racconto di Cozzi, un uomo di fede e di esperienza nel mondo della lotta alla mafia, potrebbe rappresentare un importante contributo alla comprensione di un fenomeno complesso come quello della mafia e del pentimento.
La scelta di dare voce a Brusca è stata sicuramente controversa, ma il libro potrebbe offrire un’occasione per riflettere sul ruolo della giustizia e della redenzione nella società. La presentazione del libro a Palermo, città simbolo della lotta alla mafia, rappresenta un’occasione per affrontare un tema delicato e controverso, offrendo un’occasione per il dibattito pubblico.
Un racconto difficile
La scelta di dare voce a Giovanni Brusca è sicuramente complessa e controversa. Il libro di Marcello Cozzi si propone di raccontare un pentimento, ma non può cancellare la gravità dei crimini commessi. E’ importante ricordare le vittime e le loro famiglie, che continuano a soffrire per la perdita dei loro cari. La presentazione del libro a Palermo, città simbolo della lotta alla mafia, rappresenta un’occasione per riflettere sul ruolo della giustizia e della redenzione nella società.