La denuncia del padre di Ilaria Cucchi
Roberto Salis, padre di Ilaria Cucchi, candidata alle Europee con Avs, ha denunciato la detenzione ingiusta della figlia in Ungheria durante un evento a Cagliari. Salis ha definito Ilaria vittima di un processo politico, accusata di reati politici e sottoposta a torture per 35 giorni. Ha anche sottolineato la mancanza di supporto da parte dell’ambasciata italiana durante la sua detenzione.
La candidatura di Ilaria Cucchi e la scarcerazione
Salis ha evidenziato come la candidatura di Ilaria alle Europee stia iniziando a funzionare, con la recente revoca della decisione di negare i domiciliari. Tuttavia, la scarcerazione immediata di Ilaria dipende dal Ministro Nordio, che deve rispondere al giudice ungherese che sta aspettando una decisione. Salis ha sottolineato che un candidato ungherese nelle stesse condizioni sarebbe già libero, mentre Ilaria no.
L’appello al governo italiano
Salis ha lanciato un appello al governo italiano, chiedendo di occuparsi dei suoi cittadini e di intervenire per la scarcerazione immediata di Ilaria. Ha sottolineato l’urgenza della situazione, dato che Ilaria si trova in una situazione di grave incertezza, senza la possibilità di partecipare attivamente alla campagna elettorale.
Un caso che solleva interrogativi
La vicenda di Ilaria Cucchi solleva importanti interrogativi sulla tutela dei cittadini italiani all’estero e sul ruolo del governo in situazioni di detenzione ingiusta. La richiesta di scarcerazione immediata di Ilaria, in attesa di un processo che si prospetta lungo e complesso, è comprensibile e legittima. Il governo italiano ha il dovere di garantire la sicurezza e i diritti dei suoi cittadini, anche quando si trovano all’estero. La vicenda di Ilaria Cucchi è un caso che merita attenzione e un’azione decisa da parte delle istituzioni italiane.