Proroga delle sanzioni contro il regime di Ortega
Il Consiglio d’Europa ha deciso di prorogare di un anno, fino al 15 ottobre 2025, le sanzioni contro familiari del presidente del Nicaragua Daniel Ortega e alti funzionari dello Stato. Le misure, che riguardano in tutto 21 persone, sono state introdotte per la prima volta nell’ottobre 2019 a seguito del deterioramento della situazione politica e sociale in Nicaragua. Le sanzioni sono state imposte in risposta alla repressione delle proteste del 2018 e alle violazioni dei diritti umani contro esponenti della società civile e oppositori politici, considerate una minaccia per la democrazia e lo stato di diritto nel Paese.
Le misure sanzionatorie
Le misure adottate contro i 21 individui comprendono il divieto di entrare o transitare nei territori dell’Ue, il congelamento dei beni in Europa e il divieto per cittadini e imprese europee di mettere fondi a disposizione di questi soggetti e società a loro collegate. In sostanza, si tratta di un’azione mirata a isolare economicamente e politicamente le persone coinvolte nelle violazioni dei diritti umani in Nicaragua.
L’appello del Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa, nel ribadire le sanzioni, ha anche ribadito il suo appello per il ripristino delle libertà fondamentali in Nicaragua, il rilascio di tutti i prigionieri politici e il ritorno alle attività delle organizzazioni internazionali per i diritti umani nel Paese. Si tratta di un chiaro segnale di preoccupazione per la situazione in Nicaragua e di un invito al regime di Ortega a cambiare rotta e a rispettare i diritti umani fondamentali.
Un passo importante per la difesa dei diritti umani
La proroga delle sanzioni contro il regime di Ortega è un segnale importante per la difesa dei diritti umani in Nicaragua. È un modo per esercitare pressione sul governo e per dare un segnale di sostegno alle vittime delle violazioni. Tuttavia, è importante che la comunità internazionale continui a monitorare la situazione in Nicaragua e a lavorare per il ripristino della democrazia e dello stato di diritto nel Paese.