Cuba chiede di entrare nel Brics
Il governo di Cuba ha formalmente richiesto di entrare nel blocco di Paesi emergenti Brics. La richiesta di diventare “Paese partner” del forum politico-economico è stata ufficializzata con l’invio di una lettera al presidente russo Vladimir Putin, che detiene la presidenza di turno del Brics.
Nella lettera, il ministero degli Esteri cubano ha anche confermato la partecipazione del presidente cubano Miguel Díaz-Canel al prossimo vertice del Brics, in programma dal 22 al 24 ottobre nella città russa di Kazan.
Il Brics: un’alleanza in crescita
Il Brics, acronimo per Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, è un’alleanza di Paesi emergenti che si sta consolidando come attore chiave della geopolitica globale. Lo scorso anno, al gruppo si sono aggiunti Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran.
Il Brics rappresenta un’alternativa al blocco delle economie consolidate dominato dalle potenze occidentali. Occupando il 34% del territorio mondiale, contando con il 45,2% della popolazione del pianeta e totalizzando il 36,7% del prodotto interno lordo globale, il Brics si candida sempre più a fare da contrappeso al blocco occidentale.
L’ingresso di Cuba nel Brics: un segnale di cambiamento?
La richiesta di Cuba di entrare nel Brics è un segnale significativo. Da un lato, dimostra l’attrazione che il Brics esercita sui Paesi in via di sviluppo, che vedono in questa alleanza un’opportunità di cooperazione e di crescita economica. Dall’altro, l’ingresso di Cuba potrebbe contribuire a rafforzare il ruolo del Brics come contrappeso alle potenze occidentali. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le implicazioni per l’ordine mondiale.