L’inchiesta e le accuse
L’inchiesta della Procura di Milano, che ha portato alla decapitazione dei vertici delle curve Nord e Sud di Inter e Milan, ha svelato un’organizzazione criminale che si estendeva ben oltre le mura degli stadi. Oltre alle accuse di associazione per delinquere, estorsioni e altri reati, l’inchiesta ha evidenziato l’ambizione del gruppo di infiltrarsi anche nella gestione dei parcheggi per le Olimpiadi invernali del 2026.
L’indagine ha portato alla luce una serie di intercettazioni che rivelano come Gherardo Zaccagni, imprenditore che gestiva i parcheggi attorno all’Olimpico e allo stadio di Torino, e il suo dipendente Giuseppe Caminiti, legato alla ‘ndrangheta, progettavano di estendere i loro affari anche a Milano-Cortina 2026. Le intercettazioni hanno evidenziato come Zaccagni e Caminiti si scambiavano messaggi e vocali in cui si discuteva di un piano per lucrare sugli introiti dei parcheggi durante le Olimpiadi invernali.
Il ruolo di Caminiti e il legame con la ‘ndrangheta
Giuseppe Caminiti, dipendente di Zaccagni e legato alla ‘ndrangheta, ha espresso la sua determinazione nel voler controllare i parcheggi anche per le Olimpiadi invernali, affermando: “io non mollo. Io sono peggio di un pitbull!! Sia con questo Tavecchio (Carlo, ex presidente della Figc) che con Euro 2026”. Il suo ruolo nell’organizzazione era quello di tramite per il versamento di diverse migliaia di euro al mese al “duo Boiocchi-Beretta”, i due capi ultrà neroazzurri, uno ucciso due anni fa e l’altro in carcere. L’inchiesta ha evidenziato il ruolo centrale di Caminiti nell’organizzazione criminale, con il suo legame con la ‘ndrangheta e la sua determinazione nel voler estendere il controllo del gruppo anche alle Olimpiadi invernali del 2026.
Le implicazioni per le Olimpiadi invernali del 2026
L’inchiesta solleva preoccupazioni sulla sicurezza e la gestione dei parcheggi per le Olimpiadi invernali del 2026. Il piano criminale, se portato a termine, avrebbe consentito al gruppo di lucrare sugli introiti dei parcheggi, con potenziali conseguenze negative per la sicurezza e l’organizzazione dell’evento. Le autorità competenti dovranno ora indagare a fondo per garantire che i parcheggi per le Olimpiadi invernali siano gestiti in modo trasparente e sicuro, evitando che il crimine organizzato possa infiltrarsi in un evento di tale portata.
Un’ombra sul futuro delle Olimpiadi
L’inchiesta getta un’ombra sul futuro delle Olimpiadi invernali del 2026. Se il gruppo di ultrà fosse riuscito a infiltrarsi nella gestione dei parcheggi, l’evento sarebbe stato minacciato da un’organizzazione criminale con legami con la ‘ndrangheta. Le autorità competenti dovranno intensificare i controlli e garantire che la sicurezza e la trasparenza siano prioritarie per l’organizzazione dell’evento.