Il sequestro delle auto e le denunce
Un’operazione dei carabinieri di Livorno ha portato al sequestro di ben 77 autovetture e alla denuncia di due imprenditori, di 60 e 40 anni, per truffa ai danni dello Stato e false attestazioni a pubblico ufficiale. L’indagine, condotta dai carabinieri, ha coinvolto i due titolari di una società di compravendita di veicoli usati.
Secondo le indagini, i due imprenditori rivendevano le auto senza effettuare i dovuti passaggi di proprietà e senza formalizzare i relativi adempimenti. Questo consentiva ai nuovi acquirenti di utilizzare i veicoli senza risultare intestatari, eludendo così i controlli di polizia e evitando il pagamento di sanzioni per violazioni al codice della strada.
Le sanzioni e il blocco anagrafico
Oltre alla denuncia penale, i due imprenditori sono stati anche sanzionati per un importo complessivo di 55.000 euro per i mancati adempimenti previsti dal codice della strada. Inoltre, con un provvedimento denominato ‘blocco anagrafico’, non potranno più svolgere attività d’impresa nel settore della compravendita di auto, non potendo più stipulare contratti di compravendita di veicoli.
Il danno per l’erario
La truffa per l’erario ammonterebbe a circa 40.000 euro. Infatti, dal 2016 al 2024, per le 77 autovetture non sono stati versati i bolli auto, le imposte di trascrizione al Pra né le altre tasse previste in caso di passaggio di proprietà.
Le indagini e le scoperte
L’indagine è partita dal fermo di persone già note alle forze dell’ordine a bordo di auto intestate alla società dei due denunciati. Gli investigatori, attraverso una serie di accertamenti e l’incrocio di diverse banche dati, hanno scoperto che le 77 autovetture risultavano in realtà in uso a soggetti terzi non nuovi alla commissione di reati.
Le implicazioni della truffa
Questa vicenda evidenzia come la frode nel settore automobilistico possa assumere diverse forme, con conseguenze negative per lo Stato, per i cittadini e per l’intera filiera del mercato auto. La mancanza di trasparenza e di controlli rigorosi può favorire comportamenti illegali, mettendo a rischio la sicurezza stradale e la correttezza del mercato. È fondamentale che le autorità competenti continuino a intensificare i controlli e a perseguire con determinazione i responsabili di simili attività illecite.