La versione della 28enne: negligenza, non omicidio
La 28enne, nata a Manila (Filippine) e arrestata per omicidio volontario dopo la morte del suo neonato sulla nave da crociera Silver Whisper, ha negato le accuse sostenendo che la morte del bambino, chiamato Tyler, sia stata causata da negligenza. Durante l’udienza di convalida del fermo, la donna ha dichiarato al giudice Sergio Compagnucci di aver pensato di essere più indietro nella gravidanza e di poter gestire la situazione. Tuttavia, dopo essere partita da Salerno, ha partorito inaspettatamente.
Il suo avvocato difensore, Giovanni Di Meglio, ha sottolineato che la donna si è trovata in una situazione difficile e ha fatto del suo meglio per prendersi cura del bambino. “Ha tenuto nascosta la gravidanza perché altrimenti sarebbe stata licenziata”, ha spiegato l’avvocato, aggiungendo che lo stipendio della donna permetteva di far vivere la sua famiglia nelle Filippine.
Di Meglio ha escluso la possibilità di omicidio volontario, sostenendo che la morte del bambino sia stata accidentale e dovuta a negligenza.
“Si è presa cura del bambino fin dall’inizio, lo allattava e lo idratava. Lo puliva quando c’era bisogno”, ha dichiarato l’avvocato, aggiungendo che la donna ha utilizzato assorbenti da donna per mancanza di altre opzioni. “E poi non si dà il nome ad un bimbo che si vuole ammazzare”, ha concluso Di Meglio.
La donna ha anche dichiarato di aver gettato la placenta nell’inceneritore della nave durante la notte. Secondo l’avvocato, questo gesto dimostra che non aveva intenzione di disfarsi del corpo del bambino.
“Se avesse voluto disfarsi di quel fagotto, non se sarebbe accorto nessuno durante la navigazione, approfittando anche del buio”, ha spiegato Di Meglio. “Perché, appunto, non era nella sua volontà.”
Le due colleghe si avvalgono della facoltà di non rispondere
Le due colleghe della 28enne, anch’esse accusate di omicidio volontario, si sono invece avvalse della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio. La loro posizione rimane quindi al momento incerta.
L’inchiesta è ancora in corso e le autorità stanno cercando di ricostruire con precisione la dinamica degli eventi che hanno portato alla morte del neonato.
La tragedia ha suscitato un’ondata di sdegno e incredulità, sollevando interrogativi sulla sicurezza e l’assistenza medica a bordo delle navi da crociera.
La famiglia della 28enne, che si trova nelle Filippine, è stata informata della tragedia e sta cercando di ottenere maggiori informazioni sull’accaduto.
Le indagini sono in corso e si attendono ulteriori sviluppi per fare chiarezza su quanto accaduto a bordo della Silver Whisper.
Una tragedia che solleva interrogativi
La morte di un neonato a bordo di una nave da crociera è un evento tragico che solleva molti interrogativi. La vicenda evidenzia la necessità di un’assistenza medica adeguata e di un protocollo di sicurezza per le donne in gravidanza a bordo delle navi.
È fondamentale garantire che le donne in stato di gravidanza abbiano accesso a cure mediche appropriate durante i viaggi in mare. La mancanza di strutture adeguate può portare a situazioni di emergenza difficili da gestire.
La tragedia di Tyler ci ricorda l’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione su temi delicati come la salute delle donne in gravidanza e la sicurezza a bordo delle navi da crociera.