L’appello del Rabbino Capo di Roma
Il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni ha lanciato un appello accorato contro l’antisemitismo, definendolo una minaccia non solo per la comunità ebraica, ma per la democrazia stessa. In una cerimonia in ricordo del 7 ottobre, data che segna un episodio di violenza antisemita, Di Segni ha affermato che l’odio antisemita non è un fenomeno isolato, ma “la prosecuzione di una storia in forme nuove ma sempre con lo stesso significato”.
Il Rabbino Capo ha sottolineato come l’antisemitismo si manifesti come “un odio cieco e insensato” che spesso lascia la comunità ebraica “sola”. Di Segni ha espresso preoccupazione per il ruolo di alcune organizzazioni internazionali, accusandole di aver amplificato i pregiudizi antisemiti invece di rimanere “super partes”.
La difesa della democrazia
Di Segni ha chiarito che la sua denuncia non è solo a difesa della comunità ebraica, ma della democrazia in generale. “Non si tratta di difendere gli ebrei, che in questi giorni devono stare attenti e guardarsi le spalle, ma la stessa democrazia”, ha affermato. Le parole del Rabbino Capo mettono in luce la stretta connessione tra l’antisemitismo e la minaccia alla democrazia, evidenziando come l’odio e la discriminazione possano minare i fondamenti stessi della società.
Il ruolo dei media e della società civile
L’appello del Rabbino Capo di Roma è un monito importante per tutti. È fondamentale che la società civile e i media si impegnino a combattere l’antisemitismo, promuovendo la tolleranza e il rispetto per tutte le culture e le religioni. È necessario educare le nuove generazioni a riconoscere e contrastare l’odio in tutte le sue forme, per costruire una società più giusta e inclusiva.