Crisi alimentare globale: un cocktail letale di guerre e cambiamenti climatici
La Società italiana di medicina ambientale (Sima) ha lanciato un allarme preoccupante riguardo alla crisi alimentare globale, attribuendone le cause principali alle guerre e ai cambiamenti climatici. Secondo l’analisi condotta dalla Sima, questi due fattori stanno causando una sensibile riduzione delle produzioni agricole, un’impennata dei prezzi al dettaglio e un incremento della condizione di “insicurezza alimentare” nelle popolazioni. L’escalation della crisi in Medio Oriente, con il conseguente aumento delle quotazioni petrolifere, ha ulteriormente aggravato la situazione, spingendo i prezzi al rialzo in tutti i settori, inclusi gli alimentari. La Sima sottolinea come i prezzi degli alimenti fossero già sotto pressione a causa degli effetti negativi delle ondate di calore e della siccità, che hanno causato perdite enormi in diverse produzioni alimentari negli ultimi 30 anni. Le guerre in corso nel mondo, come il conflitto in Ucraina, hanno ulteriormente acuito la crisi. In particolare, il conflitto in Ucraina ha causato la mancata coltivazione di circa il 18% dei terreni agricoli nel 2022, con una conseguente diminuzione della produzione agricola. Questi fattori hanno avuto un impatto significativo sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari, con un aumento del 21,1% in Italia tra il 2022 e il 2024. La Sima evidenzia come la diminuzione della produzione agricola abbia un impatto diretto sull’insicurezza alimentare, con milioni di persone in diverse aree del mondo a rischio di fame. In particolare, la situazione è critica in zone come la Striscia di Gaza, il Sudan e lo Yemen, dove i conflitti in corso hanno aggravato la situazione di insicurezza alimentare. Marcello Iriti, responsabile sicurezza alimentare Sima e professore all’Università di Milano, ha sottolineato come eventi meteorologici estremi, disastri naturali e guerre abbiano un impatto diretto sui sistemi alimentari, sulla produzione di cibo e sui prezzi dei prodotti alimentari. “Si tratta, indubbiamente, di uno scenario estremamente complesso che richiede interventi altrettanto complessi e articolati, soprattutto dal punto di vista delle politiche estere, energetiche, economiche e alimentari”, ha concluso Iriti.
La necessità di una risposta globale e coordinata
La crisi alimentare globale è un problema complesso che richiede una risposta globale e coordinata. È necessario un impegno congiunto da parte di governi, organizzazioni internazionali e società civile per affrontare le cause profonde della crisi, come i conflitti, i cambiamenti climatici e la povertà. Le politiche di sviluppo sostenibile, l’investimento in infrastrutture agricole e la promozione di pratiche agricole sostenibili sono fondamentali per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine. Inoltre, è importante garantire l’accesso al cibo per le popolazioni più vulnerabili, attraverso programmi di aiuti alimentari e di sostegno ai piccoli agricoltori.