La visione pittorica di Garrone
Il regista Matteo Garrone ha incantato il pubblico del Costaiblea Film Festival con una masterclass che ha svelato la sua visione pittorica del cinema. Il suo percorso artistico, nato dalla passione per la pittura, si è tradotto in una ricerca di narrazione che ricostruisce un mondo visivo attraverso le storie. Garrone ha spiegato: “E’ evidente che la mia formazione è pittorica. Io, prima di fare cinema, facevo il pittore. Quando ho iniziato a fare il regista ho cercato di raccontare storie che mi permettessero di ricostruire un mondo visivo.”
L’uomo al centro della narrazione
Al centro della sua ricerca, Garrone ha sempre posto l’uomo, con i suoi misteri, pensieri e labirinti. I suoi personaggi sono spesso antieroi, figure complesse e sfumate che incarnano la fragilità e la complessità dell’esistenza umana. Un’unica eccezione è Seydou, il protagonista di “Io Capitano”, il film che ha visto Garrone candidato all’Oscar. Il regista ha descritto Seydou come “l’unico eroe” tra i suoi personaggi, un giovane puro e senza macchie che intraprende un viaggio epico di trasformazione, simile all’Odissea.
“Io Capitano”: un viaggio di trasformazione
L’idea di “Io Capitano” è nata da un incontro fortuito in Sicilia, dove Garrone ha visitato un centro di accoglienza per minori a Catania. Da lì sono emerse storie incredibili, come quella di Fofana, che a 15 anni ha guidato una barca senza averlo mai fatto. La storia di Seydou, come quella di Fofana, è un viaggio di trasformazione, un percorso di crescita e di scoperta che si svolge sia a livello fisico che interiore. Garrone ha rivelato le difficoltà personali che ha incontrato nel raccontare questa storia: “Mi sentivo a disagio essendo italiano borghese nel raccontare una storia come quella, con i rischi di strumentalizzare. Ho capito che l’unica strada possibile era quella di fare il film con loro.”
Il viaggio interiore di Seydou
Garrone ha sottolineato l’importanza del viaggio interiore che compie Seydou, definendolo “un viaggio di trasformazione”. Il film, oltre a raccontare un viaggio fisico attraverso il Mediterraneo, esplora il viaggio interiore del protagonista, la sua crescita personale e la sua capacità di affrontare le sfide che la vita gli pone. “Io Capitano” è un film che non solo racconta una storia, ma che apre una riflessione sulla condizione umana, sulla ricerca di un futuro e sulla capacità di resistere alle avversità.
La forza della narrazione visiva
La masterclass di Matteo Garrone al Costaiblea Film Festival ci ha regalato una preziosa riflessione sul potere della narrazione visiva. Il regista, con la sua formazione pittorica, ci ha dimostrato come il cinema possa essere un mezzo per costruire mondi immaginari e per esplorare la complessità dell’animo umano. La sua capacità di creare personaggi autentici e di raccontare storie che ci toccano nel profondo ci ricorda l’importanza del cinema come strumento di conoscenza e di riflessione.