Coppola e il suo Megalopolis divisivo
Francis Ford Coppola, a 85 anni, ha accettato la sfida del concorso con un film autofinanziato e modernissimo, un action painting movie, un film genialmente sconclusionato con un’idea di futuro e un parallelo niente male tra due imperi in decadenza: quello Romano e quello Usa. C’è chi l’ha odiato e chi lo ha amato, ma al di là di ogni considerazione estetica sembra impossibile che una giuria possa ignorare il regista di Apocalipse Now.
Emilia Perez di Audiard: un ossimoro geniale
Emilia Perez di Audiard è il film che ha messo d’accordo un po’ tutti, critici francesi e internazionali. La storia di questo boss dei cartelli messicani che vuole diventare donna è un ossimoro geniale come lo è l’attrice transgender Karla Sofía Gascón che lo/a interpreta. Difficile immaginare un Palmares senza questo film.
The Substance di Coralie Fargeat: una rivisitazione della Fontana dell’eterna giovinezza
The Substance di Coralie Fargeat, a parte il favore che potrebbe raccogliere in una giuria a maggioranza femminile, è un film che, nonostante alcuni barocchismi, racconta una rivisitazione della Fontana dell’eterna giovinezza, il sogno di tornare giovani ad ogni costo. A ringiovanire è poi una coraggiosa Demi Moore che è quasi sempre nuda sullo schermo, mostrando una quasi invisibile decadenza.
Caught by the Tides di Jia Zhang-Ke: un viaggio malinconico nella Cina contemporanea
Caught by the Tides di Jia Zhang-Ke è pura poesia, un viaggio malinconico nella Cina contemporanea capace di medioevo come di robotica. Circa ventidue anni di realizzazione, i primi elementi del film sono stati girati dal 2001.
Bird di Andrea Arnold: un racconto di ultimi e di ragazzini ai margini
Bird di Andrea Arnold, regista britannica tre volte Premio della giuria che guarda a Ken Loach, racconta di ultimi, di ragazzini ai margini senza futuro, obbligati a crescere prima del tempo. E questo nel sud dell’Inghilterra.
Parthenope di Paolo Sorrentino: un caleidoscopio di splendide immagini
Parthenope di Paolo Sorrentino segue bizzarramente lo stesso destino di Megalopolis, in quanto è un caleidoscopio di splendide immagini che raccontano attraverso una donna la misteriosa Napoli. Difficile forse, come nel caso di Coppola, cogliere il sottile filo che lega il tutto, ma la bellezza e la sua fascinazione sono pur sempre al di là di ogni racconto, hanno una vita propria che potrebbe giustamente affascinare chi è lontano dalla cultura napoletana.
Wild Diamond di Agathe Riedinger: un’opera prima che racconta i primi passi di un’influencer
Tra le possibili sorprese, attenzione poi a Wild Diamond, l’opera prima di Agathe Riedinger, che racconta i primi passi di un’influencer. Si tratta di Liane, diciannove anni, una ragazza del sud della Francia sempre allo specchio. A interpretarla è Malou Khebizi, attrice straordinaria presente in ogni inquadratura con il suo trucco pesante e le sue unghie extra-large.
Un Palmares ricco di sfide e di sorprese
Il Palmares di questa edizione di Cannes si presenta ricco di sfide e di sorprese. Tra i nomi in lizza, spiccano quelli di registi affermati come Coppola e Sorrentino, ma anche di giovani talenti come Riedinger e Fargeat. La giuria avrà il difficile compito di scegliere tra film che esplorano temi diversi, dalla politica alla società, dalla tecnologia all’arte. Sarà interessante vedere quali saranno i criteri di valutazione e quali film riusciranno a conquistare il cuore dei giurati.