La felicità come punto di partenza
“Happiness, Felicità!” è la prima parola che è venuta in mente a Richard Ford quando ha iniziato a scrivere il suo ultimo romanzo, “Per sempre”, con protagonista Frank Bascombe. Lo racconta lo scrittore Premio Pulitzer a Pordenonelegge, dove è stato accolto come una star a uno degli incontri di punta della festa del libro e della libertà.
“Da dove mi era venuta questa parola, felicità, mi sono chiesto quando è apparsa. Arrivava da 40 anni prima, è sempre stata con me. È stato incoraggiante, quasi consolatorio. Ho pensato sono ancora qui e ancora riesco a voler fare qualcosa nel modo migliore. Ho sempre messo Frank difronte a ostacoli significativi, il divorzio, il cancro, la perdita del lavoro, la perdita di un figlio piccolo. Adesso ho 80 anni e lo dico con serenità che questa è la fine della storia di Frank, si chiude un ciclo di 5 libri, e ho deciso di metterlo davanti ad un altro enorme problema, la morte del suo secondo figlio colpito dalla Sla” dice Ford.
La vulnerabilità di un romanziere
Ford sottolinea come il suo lavoro di romanziere sia un’esplorazione di ciò che è importante per lui, un’esplorazione che lo rende vulnerabile: “Credo che un romanziere scrivendo riveli nella sua opera ciò che è importante per lui e io mi sento vulnerabile, c’è la mia vulnerabilità”.
L’angoscia per le elezioni americane
Il Premio Pulitzer non nasconde la sua preoccupazione per le elezioni americane: “Sono molto spaventato. Ho scritto un articolo qualche giorno fa dicendo che la maggior parte dei miei amici ha timore che Trump vinca. Quando gli chiedi e se vince davvero? La reazione è che si mettono le mani davanti alla faccia, ma non si possono solo chiudere gli occhi perché la possibilità che vinca c’è. Dobbiamo fare attenzione come elettori e cittadini. Non possiamo ignorare la cosa e dire vado a vivere in Irlanda, in Canada. Dobbiamo resistere, lottare, votare, ascoltare e farci sentire” afferma Ford.
“Se Trump dovesse vincere noi dipenderemo dal resto del mondo, dall’Italia, dalla Germania, dalla Francia, dal Regno Unito. Dal fatto che questi paesi dicano ‘no, questo non è accettabile'” incalza. L’America è pronta ad avere un presidente donna? “È prontissima per una presidente donna e di colore come Kamala Harris e lo è da tempo e anche gli americani. Chi magari non è pronto, chi non lo vuole e cerca di frenare le donne, le persone di colore non sono i cittadini, ma le forze politiche”.
Il processo creativo di Ford
Ford mostra il suo notebook in cui prende appunti e scrive pensieri: “Ho centinaia di blocchi. Scrivo pensieri, una nota qui un’altra là e non sono collegate tra loro. Non c’è un ordine”.
Il suo processo di scrittura è un caos creativo: “Dopo aver scritto e preso appunti e note per un anno li rivedo e trascrivo a macchina, sulla tastiera. Arrivo anche ad avere 200 pagine di appunti trascritti. È un caos totale. Quando ho finito di trascrivere stampo e leggo così come è. Vedo qualcosa e penso: questo potrebbe andare al centro della storia, questo alla fine. Questo lo faccio dire ad un personaggio. Come una sorta di mosaico, ma il mosaico ha una sua linearità che il mio lavoro non ha. Per me la composizione è la disposizione di cose diverse fra loro” racconta.
Il ruolo del divertimento nella scrittura
Ford crede che anche le situazioni più difficili possano essere affrontate con un pizzico di umorismo: “Il mio compito come romanziere è fare in modo che le difficoltà che deve affrontare il personaggio siano interessanti. Il fatto che il figlio di Frank abbia una malattia degenerativa gravissima, la Sla e muoia di questo può essere affrontato anche in modo divertente. Ho sempre dentro la testa una frase che viene dalla drammaturgia ebraica che dice che se niente è divertente allora niente può essere serio”.
La scrittura, la letteratura e la lettura sono per Ford esperienze fondamentali: “Scrivere, fare letteratura, leggere, è una cosa meravigliosa. E’ una delle cose più belle a cui io posso pensare e lo prendo molto seriamente”.
Frank Bascombe: un personaggio complesso
Inventato dallo scrittore nel 1981, Frank Bascombe è un personaggio complesso, frutto di diverse influenze: “Volevo scrivere qualcosa di estremamente serio e divertente. E’ li che c’è l’essenza delle cose”.
La cultura come strumento di resistenza
L’intervista a Richard Ford ci ricorda l’importanza della cultura come strumento di resistenza e di critica sociale. La sua preoccupazione per le elezioni americane e il suo invito a non ignorare la politica dimostrano come la letteratura possa essere un potente mezzo per affrontare temi cruciali del nostro tempo.