Un risultato storico per la fisica delle particelle
Il Cern ha raggiunto un traguardo storico nel campo della fisica delle particelle: la misura più precisa mai ottenuta della massa del bosone W. Questo risultato, ottenuto con l’esperimento Cms al Large Hadron Collider (Lhc), rappresenta una nuova conferma della validità del Modello Standard, la teoria di riferimento per la descrizione delle particelle elementari e delle forze fondamentali.
Il bosone W, scoperto nel 1983 da Carlo Rubbia e Simon van der Meer (premi Nobel per la fisica nel 1984), è una particella fondamentale che media l’interazione debole, una delle quattro forze fondamentali della natura. La sua massa è un parametro fondamentale per la fisica delle particelle e la sua misurazione con altissima precisione è di cruciale importanza per verificare la validità del Modello Standard.
Il nuovo valore della massa del bosone W, 80360,2 megaelettronvolt, è stato presentato dalla collaborazione scientifica di Cms il 17 settembre al Cern. Il risultato è stato ottenuto utilizzando solo un decimo dei dati raccolti durante il run2 dell’acceleratore Lhc (2015-2018).
Un risultato in linea con le previsioni teoriche
Il risultato ottenuto da Cms è in linea con le previsioni teoriche e con tutte le misure precedenti, ad eccezione di quella ottenuta nel 2022 al Fermilab, negli Stati Uniti. Quest’ultima misura, che aveva mostrato un valore sorprendentemente alto della massa del bosone W, non è stata ancora corroborata da nessun altro esperimento.
La nuova misura ottenuta al Cern indica che non servono nuovi fenomeni o nuove particelle per spiegare la natura. Tuttavia, come sottolinea Stefania De Curtis, direttrice del Galileo Galilei Institute dell’Infn, ciò non esclude che questi fenomeni o particelle non siano nascosti dietro l’angolo.
La misura della massa del bosone W è un risultato fondamentale per la fisica delle particelle e apre nuove prospettive per la ricerca futura. Il Cern continuerà a raccogliere dati con l’acceleratore Lhc e a migliorare la precisione delle misure, con l’obiettivo di esplorare la fisica oltre il Modello Standard e di svelare i misteri dell’universo.
Un grande passo avanti per la fisica delle particelle
La precisione raggiunta in questa misura è stata definita “impensabile” da Giacomo Sguazzoni, ricercatore dell’Infn e responsabile nazionale dell’esperimento Cms. Il risultato è frutto di molti anni di lavoro, durante i quali i ricercatori hanno affrontato e risolto numerose problematiche sperimentali.
La collaborazione scientifica di Cms, con un importante contributo italiano, ha dimostrato ancora una volta l’eccellenza della ricerca italiana nel campo della fisica delle particelle. Questo risultato rappresenta un grande passo avanti per la comprensione dell’universo e apre nuove prospettive per la ricerca futura.
Il futuro della fisica delle particelle è legato al Large Hadron Collider e agli esperimenti che si svolgono al suo interno. Il Cern continuerà a raccogliere dati e a migliorare la precisione delle misure, con l’obiettivo di esplorare la fisica oltre il Modello Standard e di svelare i misteri dell’universo.
Un passo avanti, ma non la fine della ricerca
La conferma del Modello Standard con la misurazione del bosone W è un risultato importante, ma non significa che la ricerca sia finita. Ci sono ancora molti misteri da svelare nell’universo, come la natura della materia oscura e dell’energia oscura, e la ricerca di nuove particelle e fenomeni oltre il Modello Standard continua. Questa misurazione ci fornisce un punto di riferimento importante per le future ricerche e ci aiuta a comprendere meglio l’universo in cui viviamo.