La manovra da 25 miliardi e il nodo degli extraprofitti
Il governo italiano è impegnato nella definizione di una manovra economica da almeno 25 miliardi di euro, con l’obiettivo di sostenere famiglie e imprese. Al centro del dibattito c’è la possibilità di far contribuire allo sforzo chi ha generato maggiori profitti negli ultimi anni, in particolare le banche, ma anche il settore assicurativo e quello energetico.
L’ipotesi più accreditata è quella di un ‘prelievo solidale’ dell’1-2% sugli utili degli ultimi 12-24 mesi, per finanziare misure come il taglio del cuneo fiscale, gli sgravi Irpef o il Bonus tredicesima.
Il governo, dopo il fallimento del tentativo dello scorso anno di imporre una tassa sugli extraprofitti alle banche, sta cercando di avviare un dialogo con i soggetti coinvolti per evitare nuovi scontri.
Le posizioni di Forza Italia e Fratelli d’Italia
Forza Italia si oppone fermamente a qualsiasi forma di tassazione o prelievo sugli extraprofitti, sostenendo che ciò danneggerebbe le banche di prossimità e creerebbe incertezza sui mercati. Il vicepremier Antonio Tajani si dice aperto a un confronto con le banche per trovare soluzioni condivise.
Fratelli d’Italia, invece, non esclude la possibilità di un prelievo, ma sottolinea che la decisione finale dipenderà dai dati macroeconomici e che l’obiettivo non è quello di punire nessuno, ma di promuovere un autentico spirito di solidarietà.
La posizione delle banche e dei sindacati
L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) non ha ancora commentato la proposta del governo, ma si sa che le banche sono contrarie a qualsiasi forma di tassazione o prelievo. L’ABI sottolinea che le banche già versano un’imposta complessiva superiore rispetto ad altri settori economici.
I sindacati, invece, ritengono che il governo stia commettendo un grave errore a non intervenire sugli extraprofitti, visto che le banche hanno generato utili per oltre 12 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2024. Uno studio di Unimpresa quantifica in 8,1 miliardi le tasse pagate dalle banche nel 2023 su 40,6 miliardi di utili, con un tax rate del 20,1%, inferiore alla media italiana per aziende e lavoratori.
Un delicato equilibrio tra solidarietà e competitività
La questione degli extraprofitti pone un delicato dilemma per il governo italiano: da un lato, c’è la necessità di sostenere le famiglie e le imprese in un contesto economico difficile; dall’altro, c’è il rischio di penalizzare settori strategici come quello bancario, che svolge un ruolo fondamentale nell’economia del Paese. Trovare un equilibrio tra solidarietà e competitività sarà fondamentale per garantire la stabilità del sistema economico italiano.