Un talento italiano in ombra
Luca Di Fulvio, scrittore italiano scomparso il 31 maggio 2023 all’età di 66 anni, ha vissuto un paradosso letterario: la sua scrittura era apprezzata in Francia e Germania, ma poco conosciuta in Italia. La sua storia è un esempio di come il talento possa essere riconosciuto all’estero, mentre in patria rimane in ombra.
Di Fulvio era un uomo semplice e riservato, con una passione profonda per la drammaturgia, il teatro e la scrittura. La sua carriera è stata segnata da una profonda amarezza: essere famoso in Francia e Germania, ma non essere apprezzato a casa sua. Era come se il suo talento fosse stato riconosciuto solo oltre confine, lasciando un vuoto nella sua patria.
Il successo all’estero e l’oblio in Italia
Il secondo libro di Di Fulvio, “L’impagliatore”, pubblicato nel 1996, ha avuto un successo straordinario in Italia, con una ristampa dopo soli due mesi e una ripubblicazione da parte di Einaudi nel 2004. Il libro è stato anche adattato in un film, “Occhi di cristallo”, diretto da Eros Puglielli.
Tuttavia, il successo di Di Fulvio è stato ancora più evidente all’estero. I suoi libri hanno scalato le classifiche in Germania, con un titolo che ha addirittura raggiunto il primo posto, superando persino Ken Follet. In Francia, è stato definito il Dickens italiano.
Questo successo internazionale ha lasciato Di Fulvio perplesso. Si chiedeva il motivo di questo riconoscimento all’estero, rispondendo con ironia che probabilmente era merito dei traduttori.
Un omaggio postumo
Dopo la sua scomparsa, la Harper&Collins ha ripubblicato “La Gang dei Sogni”, il suo primo libro, uscito nel 2008 con Mondadori e relegato negli scaffali della letteratura per ragazzi. Questo evento sarà anche l’occasione per ricordare la figura dello scrittore, con un omaggio organizzato a Roma il 4 ottobre presso la libreria IL LIBRACCIO.
La ripubblicazione di “La Gang dei Sogni” e l’omaggio a Roma sono un’occasione per riscoprire il talento di Luca Di Fulvio, un autore che ha lasciato un segno indelebile nella letteratura italiana, anche se non sempre riconosciuto in patria.
Riflessioni sul destino di un talento
La storia di Luca Di Fulvio è un esempio di come il talento possa essere riconosciuto in modo diverso a seconda del contesto. La sua esperienza ci invita a riflettere sull’importanza di valorizzare i talenti italiani, anche quando non sono ancora riconosciuti all’estero. Forse, con un maggiore sostegno e una maggiore attenzione da parte della critica e del pubblico italiano, Di Fulvio avrebbe potuto raggiungere un successo ancora più grande anche in patria.