Ilva salvata da un imminente collasso
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dichiarato che il governo ha preso il controllo del più grande polo siderurgico italiano, l’ex Ilva, a fine febbraio, quando le scorte di materie prime erano sufficienti per soli 4 giorni. Secondo Urso, se il governo non fosse intervenuto, l’ultimo altoforno sarebbe stato chiuso per mancanza di materie prime, portando al collasso dell’acciaieria.
Ripristino della funzionalità e piani di espansione
In soli sei mesi, i commissari nominati dal governo sono riusciti a ripristinare la piena funzionalità di un altoforno e hanno programmato l’apertura di un secondo altoforno ad ottobre e di un terzo all’inizio del prossimo anno. Questi interventi hanno permesso di riavviare la produzione e di garantire la continuità del lavoro per i dipendenti dell’Ilva.
Gara internazionale per la gestione dell’acciaieria
Il ministro ha anche annunciato che il governo ha creato le condizioni per una gara internazionale per la gestione dell’Ilva, con l’aiuto di un prestito ponte dell’Unione Europea. La fase preliminare della gara si è conclusa nella notte, aprendo la strada alla selezione di un nuovo gestore per il polo siderurgico.
Il futuro dell’Ilva
L’intervento del governo per salvare l’Ilva è un segnale positivo per il settore siderurgico italiano. La ripresa della produzione e l’apertura di nuovi altoforni dimostrano la volontà del governo di sostenere un settore strategico per l’economia del Paese. La gara internazionale per la gestione dell’acciaieria rappresenta un’opportunità per attrarre investimenti e tecnologie all’avanguardia, garantendo la competitività dell’Ilva sul mercato globale. Sarà importante monitorare l’andamento della gara e il piano industriale del nuovo gestore per assicurarsi che l’Ilva possa tornare a essere un’azienda leader nel settore siderurgico italiano.