Un mercato in difficoltà
Il crollo delle vendite di auto elettriche in Europa sta generando un’ondata di preoccupazione nel settore. I dati di agosto mostrano un calo del 16,5% delle immatricolazioni rispetto al 2023, con un calo del 36% per le elettriche rispetto all’anno precedente. Stellantis, uno dei maggiori produttori, ha registrato un calo del 28,7% delle immatricolazioni, con una diminuzione della quota di mercato dal 16,1 al 13,7%. Il gruppo Volkswagen, con oltre 30.000 posti di lavoro a rischio, ha annunciato una riduzione degli investimenti previsti. Il mercato europeo si trova di fronte a una vera e propria emergenza, che sta spingendo i produttori a chiedere all’Unione Europea misure di soccorso urgenti per il settore.
Il problema è aggravato dalla crescente concorrenza cinese, che sta conquistando quote di mercato sempre più rilevanti. I primi modelli cinesi Leapmotor C10 sono già arrivati in Europa e sono destinati al mercato italiano. La situazione desta preoccupazione per la fattibilità del raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per auto e furgoni previsti entro il 2025. L’Acea, l’associazione dei costruttori europei, ha espresso preoccupazione per la mancanza di condizioni cruciali per ottenere il necessario impulso alla produzione e all’adozione di veicoli a emissioni zero, tra cui infrastrutture di ricarica e rifornimento dell’idrogeno, energia verde a prezzi accessibili, incentivi fiscali e di acquisto e un approvvigionamento sicuro di materie prime, idrogeno e batterie.
Il negoziato con la Cina
Nel frattempo, l’Unione Europea e la Cina stanno cercando di trovare una soluzione condivisa per i dazi sulle e-car importate dalla Cina. Bruxelles e Pechino hanno concordato di intensificare gli sforzi per trovare una soluzione efficace, applicabile e compatibile con le norme dell’Organizzazione mondiale del commercio. Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha avuto un incontro definito “costruttivo” a Bruxelles con il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Bruxelles e Pechino hanno deciso di “riesaminare gli impegni sui prezzi”, dando “istruzioni ai rispettivi team affinché si impegnino al massimo per raggiungere una soluzione reciprocamente accettabile”. L’Ue precisa, però, che la volontà di lavorare a una soluzione condivisa “non pregiudica l’indagine” sui possibili maxi-sussidi sleali del Dragone alle sue imprese.
Un futuro incerto
La situazione del mercato europeo delle auto elettriche è complessa e incerta. La crisi del settore solleva interrogativi sulle strategie future per la mobilità sostenibile e sulle politiche da adottare per favorire la transizione verso un futuro a basse emissioni. Gli operatori italiani del settore chiedono maggiore chiarezza all’Europa sui target delle emissioni di CO2, sui dazi alle importazioni e sulle politiche di incentivazione per dare certezze agli operatori e ai clienti. La sfida per l’Europa è quella di trovare un equilibrio tra la necessità di promuovere la mobilità elettrica e la tutela del mercato interno, in un contesto di crescente concorrenza internazionale.
Un’opportunità per la Cina?
Il crollo del mercato europeo delle auto elettriche potrebbe rappresentare un’opportunità per la Cina, che sta cercando di conquistare quote di mercato sempre più rilevanti. La Cina ha investito pesantemente nel settore delle auto elettriche e sta sviluppando tecnologie innovative. La crisi europea potrebbe favorire l’espansione delle aziende cinesi in Europa, che potrebbero beneficiare di un mercato meno competitivo. Tuttavia, la Cina dovrà affrontare la sfida di conquistare la fiducia dei consumatori europei, che sono sempre più attenti alla sostenibilità e alla qualità dei prodotti.