Un mare di studenti per ricordare le vittime
Un fiume di giovani ha invaso questa mattina piazza Vittorio Emanuele Orlando a Palermo, per ricordare le vittime della strage di Capaci. Cinquemila studenti, provenienti da 56 scuole siciliane, hanno partecipato alla manifestazione organizzata dalla Rete per la cultura antimafia, un network che riunisce 139 scuole e che ha come capofila l’istituto Giuliana Saladino di Palermo.
La piazza si è trasformata in un palcoscenico a cielo aperto, con rappresentazioni teatrali, letture di poesie e performance musicali che si sono alternate per tutta la mattinata. Un’atmosfera intensa e commovente, che ha portato alla luce il profondo dolore per la perdita di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle loro scorte, ma anche la speranza per un futuro senza mafia.
“La mafia è un problema culturale”
“Se la mafia fosse solo un’organizzazione criminale avremmo già vinto – ha dichiarato Giusto Catania, dirigente dell’istituto Saladino – per questo dobbiamo incidere sulla formazione.”
Catania ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla Rete per la cultura antimafia, che si impegna a diffondere la cultura della legalità e a sensibilizzare le giovani generazioni sulla pericolosità della mafia. “Con questo obiettivo, lo scorso anno, è nata la Rete che riunisce 139 scuole e che oggi organizza cinquanta manifestazioni in Sicilia. Ma la nostra azione si svolge durante tutto l’anno con iniziative che riguardano anche la didattica per gli insegnanti.”
“Bisogna partire dai giovani”
“Siamo convinti che nella lotta alla mafia bisogna partire dai giovani”, ha affermato Giuseppe Tango, presidente a Palermo dell’Associazione nazionale magistrati, che insieme all’Ordine degli avvocati, guidato da Dario Greco, ha aderito alla manifestazione.
Le parole di Tango ribadiscono l’importanza di educare le nuove generazioni alla legalità, trasmettendo loro i valori di giustizia, rispetto delle regole e impegno sociale. Solo attraverso un percorso educativo costante e incisivo, si potrà sconfiggere la mafia e costruire una società più giusta e libera.
Un momento di ricordo e riflessione
Alle 11,45, nella piazza della Memoria, alle spalle del Palazzo di giustizia, si è tenuto un momento di ricordo delle vittime di Capaci, con la partecipazione, tra gli altri, del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. Un momento di raccoglimento e di riflessione, per onorare la memoria dei caduti e ribadire il loro sacrificio come un monito per il futuro.
La partecipazione di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha sottolineato il ruolo fondamentale delle associazioni antimafia nella lotta alla criminalità organizzata. La sua presenza ha rappresentato un segno tangibile di speranza e di impegno per la costruzione di una società libera da ogni forma di oppressione.
L’importanza della cultura antimafia
La manifestazione di Palermo è un esempio tangibile dell’importanza di educare le nuove generazioni alla cultura antimafia. La partecipazione di migliaia di studenti, provenienti da diverse scuole siciliane, dimostra la crescente consapevolezza del problema della criminalità organizzata e il desiderio di costruire un futuro libero dalla mafia. L’impegno delle scuole, delle associazioni antimafia e delle istituzioni è fondamentale per diffondere la cultura della legalità e per trasmettere ai giovani i valori di giustizia, rispetto delle regole e impegno sociale. Solo attraverso un lavoro di squadra, si potrà sconfiggere la mafia e costruire una società più giusta e libera.