La Russia condanna gli attacchi con cercapersone e teme escalation delle tensioni
Il ministero degli Esteri russo ha condannato gli attacchi simultanei con le esplosioni di cercapersone avvenuti ieri in Libano e Siria, definendoli una “guerra ibrida”. Mosca ha espresso preoccupazione per le potenziali “conseguenze estremamente negative” di questi attacchi, soprattutto in considerazione delle già tese relazioni tra Libano e Israele. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato che gli attacchi in Libano potrebbero portare a una “escalation delle tensioni nella regione” e scatenare una “situazione fuori controllo”.
La Russia chiede moderazione a tutte le parti coinvolte
In risposta agli attacchi, la Russia ha esortato “tutte le parti coinvolte” a esercitare la “moderazione”, secondo quanto riferito dall’agenzia Ria Novosti. La Russia ha espresso la sua preoccupazione per la possibilità di un’escalation del conflitto nella regione, che potrebbe avere conseguenze destabilizzanti per l’intera area del Mediterraneo orientale.
La Russia e il Mediterraneo orientale: un gioco di equilibri delicati
La posizione della Russia in questo conflitto è complessa. Da un lato, la Russia ha interessi strategici nella regione del Mediterraneo orientale, dove cerca di rafforzare la sua influenza e contrastare l’espansione dell’Occidente. Dall’altro lato, la Russia non vuole essere coinvolta in un conflitto diretto con Israele, un importante alleato degli Stati Uniti. La condanna degli attacchi e l’appello alla moderazione da parte della Russia potrebbero essere interpretati come un tentativo di mantenere un equilibrio delicato tra le diverse fazioni in gioco, evitando un’escalation del conflitto che potrebbe avere conseguenze imprevedibili per gli interessi della Russia nella regione.