Un’emozione che dura nel tempo
Il centenario della nascita di Maria Callas trova un’inedita celebrazione nell’installazione cinematografica ‘Seven Deaths’, firmata da Marina Abramović, al centro della mostra ‘between breath and fire’ al gres art 671 di Bergamo. L’amore per la Divina, per l’artista serba, ha radici profonde, risalenti all’adolescenza. Abramović ricorda di aver ascoltato per la prima volta la voce di Callas nella cucina della nonna a Belgrado, rimanendo profondamente colpita dalla sua potenza emotiva.
“Non capivo le parole – era in italiano e ricordo di essermi alzata in piedi sentendo una scarica elettrica lungo tutto il corpo e un’incredibile emozione attraversarmi. Iniziai a piangere senza riuscire a controllarmi; fu una tale emozione da non poterlo mai dimenticare”, racconta Abramović.
‘Seven Deaths’: un’immersione nella tragedia
In ‘Seven Deaths’, Abramović si immedesima in sette eroine dalla fine tragica, interpretate da Maria Callas, accompagnate dai suoi assoli. L’artista descrive Callas come “così forte sul palco – dice l’artista – ma così infelice nella vita. E morì davvero per amore”. Abramović rivela che anche lei ha vissuto un amore totalizzante: “Una volta anche io fui così innamorata da non riuscire a mangiare, a dormire, a pensare ma poi – rivela – il mio lavoro mi salvò”.
L’installazione filmica è un’esperienza immersiva che porta lo spettatore nel cuore della tragedia, esplorando le emozioni e le sfide che hanno segnato la vita di Callas, attraverso le figure di eroine come Medea, Carmen e Tosca.
Un percorso attraverso l’arte di Abramović
La mostra ‘between breath and fire’ non si limita a ‘Seven Deaths’. In esposizione ci sono 30 opere di Abramović, storiche e recenti, suddivise in sezioni che riflettono i temi centrali della sua ricerca artistica: Breath, body, the other, death. Tra queste, spicca il paesaggio sonoro ‘Tree’, presentato per la prima volta nel 1972 al SKC Cultural Centre di Belgrado, in cui il canto degli uccelli diffuso tra gli alberi sfuma i confini tra naturale e artificiale, tra realtà e finzione, tra mortalità e trascendenza.
Abramović sottolinea l’unicità della mostra: “Questa mostra è unica – conclude Abramović – perché integra non solo il mio lavoro performativo, ma anche le mie ultime ricerche sull’uso di nuovi materiali e formati diversi, come nella mia più recente opera ‘Seven Deaths’, un’opera lirica che ho creato e successivamente trasformato in un’installazione video”.
Un’unione di arte e musica
La mostra ‘between breath and fire’ è un’occasione unica per esplorare il lavoro di Marina Abramović, un’artista che ha sempre sfidato i confini dell’arte e della performance. L’unione con la musica di Maria Callas crea un dialogo potente tra due figure iconiche del XX secolo, entrambe accomunate da una profonda sensibilità e da una ricerca incessante di espressione artistica. L’installazione ‘Seven Deaths’ è un’opera emozionante e coinvolgente, che ci invita a riflettere sul potere della musica, sull’amore e sulla tragedia.