Un piano per la ‘rigenerazione democratica’
Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato che il suo governo approverà domani in Consiglio dei ministri un piano definito come “rigenerazione democratica”. L’obiettivo è quello di “favorire più trasparenza, più pluralità e più garanzie” da parte dei poteri pubblici e dell'”ecosistema informativo”. Sánchez ha definito la democrazia spagnola “sotto assedio da parte di campagne di disinformazione e fake news”.
Il piano si basa sulla Costituzione spagnola e su misure già approvate dalla Commissione e dal Parlamento Europeo. “Spero che il piano abbia l’appoggio di tutti i democratici del Paese”, ha detto Sánchez, aggiungendo che “non si comprenderebbe se a Strasburgo votassero in un senso e nel nostro Congresso dei deputati il loro voto fosse contrario a quelle stesse cose”.
Contesto e origini del piano
L’annuncio di Sánchez arriva dopo una “pausa di riflessione” sulla sua continuità come premier, presa a fine aprile scorso dopo che un giudice ha aperto indagini preliminari contro sua moglie, Begoña Gómez. L’inchiesta, ancora in corso, è nata da denunce provenienti da ambienti vicini a organizzazioni di estrema destra.
Sánchez ha ribadito ai parlamentari del suo partito che ci sono ancora “tre anni di legislatura” e che il suo governo punta a fare “grandi cose”.
Un passo necessario?
La lotta alla disinformazione e alle fake news è un tema di crescente preoccupazione in molti Paesi. L’iniziativa di Sánchez rappresenta un tentativo di affrontare questa sfida in Spagna, con l’obiettivo di rafforzare la democrazia e la fiducia nell’ecosistema informativo. Sarà interessante vedere come il piano verrà implementato e quali saranno i suoi effetti concreti.