Il PM “processa la linea politica” del governo?
L’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini, ha espresso forti critiche alla requisitoria del Pubblico Ministero nel processo Open Arms in corso a Palermo. Secondo Bongiorno, il PM, pur dichiarando di non voler “processare la politica”, sta in realtà contestando la linea del governo con la sua requisitoria che definisce “inaccettabili”, “intollerabili” e “in contrasto con i diritti umani” il decreto sicurezza bis e la linea “redistribuire e poi sbarcare”.
“Con questa introduzione, è di intuitiva evidenza, il pubblico ministero sta procedendo con una requisitoria contro il decreto sicurezza bis che è un atto del governo e contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea, portata avanti dall’intero governo. Il pm credo che nonostante abbia detto che questo in realtà non voleva essere un intervento contro la politica nel momento in cui dice che al tavolo tecnico i decreti e le direttive sono tutte inaccettabili, intollerabili e in contrasto con i diritti umani in realtà sta processando la linea politica di quel governo. Per ora è così”, ha affermato Bongiorno.
“È una requisitoria un po’ contraddittoria perché la premessa è: non stiamo processando il governo, però il decreto sicurezza bis è in contraddizione con la Costituzione, non è accettabile redistribuire e poi sbarcare e il tavolo tecnico che ribaltava principi fondamentali. Sta parlando di linea di governo, di leggi e lui le contesta – conclude – Non c’è una condotta Salvini sul banco degli imputati ma una linea politica sul banco degli imputati”.
Il processo Open Arms e il decreto sicurezza bis
Il processo Open Arms riguarda l’accusa di sequestro di persona rivolta a Matteo Salvini per la sua decisione, quando era Ministro dell’Interno, di impedire lo sbarco di 131 migranti a bordo della nave Open Arms nel 2019. Il decreto sicurezza bis, emanato dal governo di cui Salvini faceva parte, ha introdotto misure restrittive in materia di immigrazione, tra cui la possibilità di trattenere le navi in mare per un periodo indefinito in attesa di un accordo per la redistribuzione dei migranti.
La requisitoria del PM, che contesta la legittimità del decreto sicurezza bis e della linea “redistribuire e poi sbarcare”, pone al centro del processo la questione della compatibilità delle politiche migratorie italiane con i principi costituzionali e con i diritti umani. Il processo è quindi destinato a diventare un banco di prova per la giurisprudenza italiana in materia di immigrazione e per l’interpretazione del diritto internazionale.
La politica e la giustizia
Il processo Open Arms è un esempio di come la politica e la giustizia possano intrecciarsi in modo complesso. Il PM, accusato da Bongiorno di “processare la linea politica”, si trova a dover valutare la legittimità di un decreto governativo e di una linea politica in un contesto giudiziario. La questione è delicata e pone interrogativi sulla separazione dei poteri e sul ruolo del sistema giudiziario nell’esaminare le scelte politiche. È importante che il processo si svolga in modo equo e imparziale, garantendo a tutti i soggetti coinvolti il diritto di difesa e la possibilità di presentare le proprie argomentazioni.