Lo sciopero della fame nel carcere di Evin
Un gruppo di 34 donne prigioniere politiche detenute nel carcere di Evin, in Iran, ha iniziato uno sciopero della fame per commemorare il secondo anniversario delle proteste che hanno scosso il Paese nel 2022. L’iniziativa è stata annunciata dalla fondazione del Premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi, che ha sottolineato l’intento delle prigioniere di ricordare il movimento ‘Donna, Vita, Libertà’ e l’uccisione di Mahsa Amini, la giovane curda iraniana la cui morte in carcere ha innescato le proteste.
Le proteste del 2022 e la morte di Mahsa Amini
Le proteste del 2022, note come ‘Donna, Vita, Libertà’, sono state innescate dalla morte di Mahsa Amini, una giovane donna curda iraniana di 22 anni, arrestata dalla polizia morale per non aver indossato correttamente il velo. La sua morte in carcere ha scatenato un’ondata di proteste in tutto il Paese, con manifestazioni che hanno sfidato il regime iraniano e le sue politiche repressive. Le proteste sono state caratterizzate da una forte componente di protesta contro la discriminazione di genere e la repressione delle libertà individuali.
La persistenza della lotta per i diritti umani
Lo sciopero della fame delle prigioniere di Evin rappresenta un atto di resistenza e un monito al mondo intero. Le donne iraniane, nonostante la repressione e le difficoltà, continuano a lottare per i loro diritti e per un futuro più libero e equo. È importante non dimenticare la loro lotta e continuare a sostenere la causa dei diritti umani in Iran.