Un’esplorazione poetica della natura
Olivier Remaud, filosofo francese, ci invita a immergerci nel cuore della natura con il suo poetico saggio-memoir “Quando le montagne ballano”, pubblicato da Wudz, una giovane casa editrice che si propone di “contemplare la realtà per intero”.
Attraverso la sua scrittura, Remaud ci accompagna in un viaggio emozionante tra le montagne, dove la natura si presenta in tutta la sua bellezza e complessità. Le sue parole evocano immagini vivide e suggestive, come quelle del mese di ottobre, quando la montagna si colora di sfumature intense, con il fogliame dei larici che passa dal giallo oro all’arancio intenso.
Remaud descrive le sue escursioni prima dell’alba, quando i pendii della valle del Cristillan sono ancora avvolti nell’oscurità, con la torcia sulla fronte e gli scarponi dalla suola dentellata che lo guidano lungo i sentieri.
Il suo compagno di viaggio è un insolito fossile di cavalluccio marino, Kampos, che Remaud ha trovato nel suo bosco. Tra le montagne, si sente a suo agio come un pesce tra gli scogli, percependo una sensazione marittima e sentendo onde che colpiscono le pareti.
Il legame profondo tra uomo e natura
Remaud esplora il legame profondo che unisce l’uomo alla natura, sottolineando come “tutti gli esseri viventi sulla Terra sono collegati da un’unica corda”.
La montagna, per lui, è un essere complesso, caotico e carnale, un sistema in cui tutto interagisce, dalle rocce agli umani, dal suolo alle nuvole, dagli oceani alle molecole. Vivere un temporale in montagna, afferma, è un’esperienza intensa, un momento di intimità in cui la rabbia del cielo ci prende in braccio e ci imbarca nelle sue acque.
Remaud ci invita a guardare la montagna non solo come un paesaggio, ma come un essere che emerge dalla notte, quasi una persona in carne e ossa nell’atto di svegliarsi.
La trasformazione e la meraviglia
La montagna, secondo Remaud, è in grado di farci vivere una vita “stranamente paziente, quasi priva di scopo”. La sua presenza ci invita a rallentare, ad osservare, a entrare in sintonia con i ritmi della natura.
L’autore descrive la sua esperienza di immersione nella natura, immaginando di trasformarsi in un camoscio, un animale che sa affrontare ogni tipo di pendenza e dislivello. Si immagina di oscillare attraverso le gole più profonde e di ballare sulle cime come un acrobata circense.
Remaud ricorda anche Youyou, il suo cane d’infanzia, un amico fedele e la sua “guida sotterranea”, un “Virgilio sciamanico” che lo ha accompagnato in tante avventure tra le montagne.
La meraviglia del creato
“Quando le montagne ballano” è un’ode alla meraviglia del creato, un’esplorazione poetica della natura che ci invita a riscoprire il nostro legame con la terra.
Remaud, con la sapienza dello scienziato e l’estro del grande narratore, ci guida in un viaggio introspettivo e sensoriale, invitandoci a guardare il mondo con occhi nuovi, a riscoprire la bellezza e la complessità della natura che ci circonda.
Riflessioni sulla connessione uomo-natura
“Quando le montagne ballano” è un invito a riflettere sulla profonda connessione che esiste tra l’uomo e la natura. Remaud ci ricorda che siamo parte di un sistema complesso e interconnesso, in cui ogni elemento ha un ruolo fondamentale. La sua scrittura ci invita a riscoprire la bellezza e la complessità del mondo naturale, a rallentare e a entrare in sintonia con i ritmi della natura, a guardare oltre la superficie e a cogliere la profonda interconnessione tra tutti gli esseri viventi.