Un viaggio tra le montagne e la memoria
“Quando le montagne ballano” di Olivier Remaud, filosofo francese, è un viaggio introspettivo e poetico che si snoda tra i sentieri di montagna e i meandri della memoria. Pubblicato da Wudz, una giovane casa editrice che si pone l’obiettivo di “contemplare la realtà per intero”, il libro si presenta come un saggio-memoir che celebra la bellezza e la complessità della natura, intrecciando ricordi personali e riflessioni filosofiche.
Remaud ci accompagna in escursioni prima dell’alba, quando “i pendii della valle del Cristillan sono ancora avvolti nell’oscurità”, con la torcia sulla fronte e lo zaino in spalla, carico di scorte che vanno da una banana e biscotti d’avena a un bento di riso con verdure e uova alla coque. In questo viaggio, Remaud non è solo, ma accompagnato da Kampos, un fossile di cavalluccio marino che ha trovato nel bosco, simbolo di un legame profondo con la natura.
Tra le montagne, Remaud si sente a suo agio, come “un pesce tra gli scogli”, e descrive la sensazione di “onde che colpiscono le pareti” ad alta quota. La montagna, per lui, non è solo un luogo da attraversare, ma un essere vivo, “complesso, caotico e carnale”, che emerge dalla notte come una persona che si sveglia.
La montagna come metafora di vita
Remaud ci invita a riflettere sulla profonda interconnessione di tutti gli elementi della Terra, dalle rocce agli umani, dal suolo alle nuvole, dai microbi alle piante. La montagna, secondo l’autore, ci insegna a vivere una vita “stranamente paziente, quasi priva di scopo”, a guardare il mondo con occhi nuovi e a percepire la bellezza di ogni dettaglio.
Le sue parole ci trasportano in un mondo di sensazioni, dove la vista di un camoscio che “sa affrontare ogni tipo di pendenza e dislivello” lo fa immaginare di trasformarsi in un animale, di avere “zoccoli rimovibili ai piedi” e di “ballare sulle cime” come un acrobata.
Il suo compagno di viaggio, Youyou, un cane della sua infanzia, diventa una figura simbolica, una “guida sotterranea”, un “Virgilio sciamanico” che lo accompagna alla scoperta dei segreti della montagna, dove si aprono “botole invisibili verso epoche passate e universi paralleli”.
Un elogio alla natura e alla memoria
“Quando le montagne ballano” è un elogio alla natura e alla memoria. Remaud ci invita a guardare il mondo con occhi nuovi, a riscoprire la bellezza del creato e a riscoprire la nostra connessione con la natura. Il suo stile di scrittura è poetico e suggestivo, ricco di immagini e metafore che ci trasportano in un viaggio sensoriale tra le montagne.
Il libro è un invito a rallentare, a osservare, a riflettere e a lasciarsi trasportare dalla bellezza del mondo che ci circonda. Un’esperienza che ci invita a riscoprire la nostra connessione con la natura e con la nostra stessa memoria.
Un’esperienza di lettura coinvolgente
“Quando le montagne ballano” è un libro che mi ha profondamente coinvolto. L’autore riesce a trasmettere con grande maestria la sua passione per la natura e la sua profonda conoscenza del mondo montano. La sua scrittura è poetica e suggestiva, ricca di immagini e metafore che ci trasportano in un viaggio sensoriale tra le montagne. Il libro è un invito a rallentare, a osservare, a riflettere e a lasciarsi trasportare dalla bellezza del mondo che ci circonda.