Il Decreto Salva-Casa: semplificazione o condono?
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto salva-casa, un provvedimento che mira a regolarizzare le “piccole difformità” edilizie, ossia abusi minori come un tramezzo spostato o una finestra posizionata in modo diverso. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha definito il decreto “culturalmente una rivoluzione liberale”, sottolineando l’obiettivo di semplificare le procedure e sbloccare le pratiche edilizie. Il decreto prevede il silenzio-assenso per le richieste di regolarizzazione, ossia se l’amministrazione non risponde entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata. Inoltre, il provvedimento introduce nuove tolleranze costruttive, semplifica il cambio di destinazione d’uso degli immobili e amplia l’edilizia libera per opere come vetrate panoramiche amovibili e tende.
Il decreto ha già suscitato reazioni contrastanti. Confedilizia e Confartigianato hanno espresso apprezzamento per le misure, che secondo loro saranno utili ai proprietari di casa e al mercato immobiliare. Al contrario, le opposizioni e Legambiente hanno espresso forti critiche, definendo il provvedimento un ennesimo condono per i furbi e una misura che desertificherà i centri storici.
Le preoccupazioni delle opposizioni e di Legambiente
Le opposizioni e Legambiente hanno espresso forti preoccupazioni riguardo al decreto salva-casa, temendo che possa favorire la speculazione immobiliare e danneggiare i centri storici. Secondo Nicola Zingaretti, candidato alle elezioni europee per il Pd, il provvedimento favorisce “i furbi, chi ha fatto un abuso”, a discapito di chi ha rispettato le leggi. Angelo Bonelli, deputato di Avs, teme che la norma possa portare alla “desertificazione abitativa” dei centri storici, trasformando gli immobili in residenze turistiche e commerciali. Legambiente, inoltre, denuncia la cancellazione della clausola della doppia conformità, che aprirebbe la strada a nuove sanatorie illegittime. Secondo l’organizzazione ambientalista, il silenzio-assenso per le pratiche di regolarizzazione potrebbe favorire la presentazione di sanatorie illegittime, senza che nessuno possa rigettarle.
Il redditometro e il decreto sportivo
Oltre al decreto salva-casa, il Consiglio dei Ministri ha discusso anche del redditometro e del decreto sportivo. Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha presentato una relazione sul redditometro, misura che è stata fermata attraverso un atto di indirizzo. Il governo ha dato il via libera al decreto legislativo che riduce le sanzioni fiscali. Il ministro Salvini ha spiegato che l’intera maggioranza si è impegnata a rileggere il provvedimento sul redditometro, ribadendo che si tratta di un tema delicato che richiede cautela. Il consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto sportivo, che introduce una commissione indipendente per il controllo economico-finanziario dei club sportivi professionistici di calcio e basket. Il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, ha sottolineato che la commissione avrà un ruolo di valutazione oggettiva, senza interferire con l’autonomia dello sport.
Un passo controverso
Il decreto salva-casa è un provvedimento controverso, che si prefigge di semplificare le procedure edilizie, ma che rischia di aprire la strada a nuove speculazioni immobiliari e di danneggiare i centri storici. La decisione del governo di dare il via libera al decreto, nonostante le critiche, pone un interrogativo sul futuro del patrimonio edilizio italiano e sull’equilibrio tra sviluppo e tutela del territorio.