Una farsa musicale giovane e divertente alla Scala
“Il cappello di paglia di Firenze”, la farsa musicale di Nino Rota, torna in scena alla Scala con una nuova produzione che si distingue per la sua freschezza e dinamicità. L’opera, scritta nel 1943 in collaborazione con la madre di Rota che ha curato il libretto, è stata scelta per il Progetto Accademia, un’iniziativa che mira a valorizzare i giovani talenti del mondo della musica e del teatro.
La messa in scena, affidata al regista Mario Acampa, è stata pensata per un pubblico giovane, con un cast di giovani solisti, coro e orchestra diretti dal maestro Donato Renzetti. Acampa ha scelto di lavorare con un team di giovani artisti, tra cui Chiara Amaltea Ciarelli per i costumi, con un gusto che rimanda agli anni ’50, e Riccardo Sgaramella, un ventiseienne scenografo che ha realizzato un’ambientazione scenica innovativa: un cubo di 18 metri di diametro che ruota e a ogni lato diventa una differente ambientazione.
Una storia di equivoci e sogni
La storia di “Il cappello di paglia di Firenze” è ambientata in una cappelleria negli anni ’50 e racconta le vicende di Fadinard, un giovane che fa le pulizie e, dopo aver bevuto ed esser stato picchiato, sogna una serie di equivoci e situazioni comiche.
Nel suo sogno, Fadinard si ritrova a dover trovare un cappello di paglia di Firenze identico a quello che ha involontariamente distrutto mentre Anaide, la sua amata, amoreggiava con l’amante Emilio. Il tutto mentre Fadinard dovrebbe andare a sposarsi con Elena, la sua vera fidanzata, accompagnata dal padre, un personaggio divertente e ingombrante.
La commedia degli equivoci si sviluppa con un ritmo veloce, in cui Fadinard viene scambiato per un violinista di fama e si ritrova a dover affrontare una serie di situazioni comiche e impreviste, come la visita alla baronessa di Champigny per farsi consegnare un cappello uguale a quello che ha distrutto, e l’arrivo a casa del marito di Anaide, Beaupertuis, senza saperlo.
Un lieto fine e un cast di giovani talenti
Dopo due ore di puro divertimento, la farsa si conclude con un lieto fine, grazie alla scoperta che lo zio Vezinet aveva regalato ad Anaide per le nozze proprio il cappello tanto agognato.
Il cast di “Il cappello di paglia di Firenze” è composto da giovani talenti che si alternano nei ruoli: Pierluigi D’Aloia e Andrea Tanzillo interpretano Fadinard, Greta Doveri è Anaide, William Allione è Emilio, Laura Lolita Perešivana e María Martín Campos interpretano Elena, Huanhong Li e Xhieldo Hyseni sono Nonancourt, Marcela Rahal è la baronessa di Champigny e Vito Priante è Beaupertuis.
La farsa musicale di Nino Rota, con la sua storia divertente e la sua messa in scena innovativa, si conferma un’opera adatta a un pubblico di tutte le età e un’occasione per scoprire e apprezzare il talento di giovani artisti.
Un’opera che celebra la giovinezza e la creatività
“Il cappello di paglia di Firenze” è un’opera che celebra la giovinezza e la creatività, sia per la scelta di un cast di giovani talenti che per la messa in scena innovativa e dinamica. L’opera di Nino Rota, con la sua storia divertente e la sua musica coinvolgente, si conferma un’opera che non invecchia e che continua a divertire e a far riflettere su temi universali come l’amore, la gelosia e l’equivocità.