L’attacco al “cuore di Israele” e la morte di Raisi
Il comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniana, Hossein Salami, ha commemorato il presidente Ebrahim Raisi, morto in un incidente aereo domenica scorsa, definendolo un martire e celebrando l’attacco iraniano contro Israele del 13 aprile scorso come un’operazione di successo.
In un discorso, Salami ha affermato: “Abbiamo attaccato il cuore di Israele con il coraggio del martire (Ebrahim) Raisi”.
Riferendosi all’operazione “Vera Promessa”, Salami ha aggiunto: “Il martire Raisi ha mostrato un coraggio indescrivibile con l’operazione Vera Promessa”.
Salami ha anche elogiato il ruolo del ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian, morto anch’egli nell’incidente, affermando che “con la potente diplomazia del governo, siamo stati in grado di attaccare il cuore dell’arroganza, e anche l’apparato diplomatico con il potere di (Hossein) Amirabdollahian ha svolto bene questo compito”.
La forza e l’unità dell’Iran
Salami ha sottolineato la forza e l’unità dell’Iran, affermando che il martirio di Raisi non cambierà il corso del Paese.
“Con il martirio di queste amate persone, nulla è cambiato e il potere dell’Iran continuerà grazie alla grande capacità di comando dell’ayatollah (Ali) Khamenei”, ha aggiunto il comandante delle Guardie della rivoluzione.
Salami ha poi lanciato un messaggio di sfida ai nemici dell’Iran, affermando: “Non abbiamo paura di nessun potere e dovreste sapere che il nemico ha usato tutti i suoi mezzi per attaccare l’Iran ma questi stessi nemici hanno fallito su tutti i campi di battaglia”.
Le implicazioni dell’attacco iraniano
L’affermazione di Salami che l’Iran ha attaccato “il cuore di Israele” è significativa, in quanto suggerisce che l’operazione del 13 aprile scorso sia stata considerata un successo da parte del governo iraniano. L’incidente aereo che ha causato la morte di Raisi e Amirabdollahian, figure chiave del governo iraniano, potrebbe avere importanti ripercussioni sulle politiche interne ed estere del Paese. È possibile che la morte di Raisi possa portare a una maggiore instabilità politica in Iran, mentre la perdita di Amirabdollahian potrebbe complicare le relazioni diplomatiche con altri Paesi.