La scomparsa di un gigante dell’editoria
Il mondo dell’editoria piange la scomparsa di Ernesto Franco, direttore generale di Einaudi e scrittore, scomparso all’età di 68 anni. Franco, nato a Genova l’11 agosto 1956, era da tempo malato di tumore e si è aggravato improvvisamente negli ultimi giorni. La notizia è stata comunicata dalla casa editrice Einaudi.
Franco ha lasciato un segno indelebile nel panorama editoriale italiano, guidando la casa editrice Einaudi dal 1998. Durante la sua direzione, ha saputo rilanciare la collana simbolo di Einaudi, ‘Gli Struzzi’, e ha dato impulso alla narrativa straniera, portando alla ribalta autori di fama internazionale come Saramago, Pamuk, Coetzee, Munro, Modiano, Javier Marías e Philip Roth.
Il suo contributo alla casa editrice non si è limitato alla narrativa. Franco ha infatti contribuito alla nascita di nuove collane di saggistica, come ‘Einaudi Contemporanea’ e ‘Le Vele’, inaugurate nel 2003 da un dialogo tra il cardinal Martini e Gustavo Zagrebelsky.
Una carriera ricca di successi
La carriera di Ernesto Franco nel mondo dell’editoria è iniziata con la casa editrice Marietti, per poi proseguire con esperienze al Melangolo e a Garzanti, dove ha ricoperto il ruolo di direttore. Nel 1991 è arrivato in Einaudi, dove ha assistito alla grandezza della vecchia guardia e all’avanzata della nuova, in un periodo segnato dalla crisi.
Nel 1994 ha vissuto l’acquisizione della casa editrice da parte del Gruppo Mondadori, ma ha saputo rilanciare Einaudi valorizzando il catalogo e favorendo la nascita, nel 1996, della collana ‘Stile Libero’ di Severino Cesari e Repetti, che ha dato spazio al noir e a nuovi narratori come Giancarlo De Cataldo e Niccolò Ammaniti.
Franco è stato anche un prolifico scrittore. Tra i suoi libri si ricordano ‘Isolario’, ‘Storie fantastiche di isole vere’ e il canzoniere d’amore ‘Donna cometa’. Nel 1999 ha vinto il Premio Viareggio con ‘Vite senza fine’.
Un ispanista di grande valore
Franco era un ispanista di grande valore. Ha tradotto dallo spagnolo autori come Alvaro Mutis, Borges e Octavio Paz, di cui ha curato un Meridiano che uscirà postumo. La sua passione per la letteratura spagnola si è manifestata anche nella cura dell’Antologia della letteratura fantastica del 2007, che includeva testi di Borges e Silvina Ocampo.
Un’eredità preziosa
La scomparsa di Ernesto Franco lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell’editoria. Il suo contributo alla cultura italiana è stato immenso, e la sua eredità continuerà a vivere attraverso le opere che ha pubblicato e le collane che ha creato.
Franco è stato un uomo di grande cultura, un editore raffinato e colto, un vero signore dell’editoria. La sua passione per la letteratura, la sua competenza e la sua dedizione al lavoro hanno lasciato un segno indelebile nel panorama editoriale italiano.
Un’eredità di cultura e passione
La scomparsa di Ernesto Franco è una perdita per il mondo della cultura. Il suo ruolo nella casa editrice Einaudi è stato fondamentale, e la sua eredità continuerà a ispirare generazioni di editori e scrittori. La sua passione per la letteratura e la sua dedizione al lavoro hanno contribuito a rendere Einaudi una delle case editrici più importanti d’Italia.