L’attacco e le vittime
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha confermato la morte di tre suoi dipendenti in un attacco nell’est dell’Ucraina. L’incidente è avvenuto mentre il convoglio stava distribuendo aiuti umanitari nel villaggio di Viroliubivka, a nord della città di Donetsk. Secondo Kiev, le tre vittime erano cittadini ucraini e il convoglio è stato colpito da “tiri di artiglieria”. Il convoglio stava consegnando ai residenti blocchetti di legna e carbone per il riscaldamento in vista del prossimo inverno. Due operatori sono rimasti feriti nell’attacco.
La condanna del CICR e le richieste di indagine
La presidente del CICR, Mirjana Spoljaric, ha condannato con la massima fermezza l’attacco, definendolo “inammissibile”. Spoljaric ha sottolineato che l’attacco ha colpito un sito di distribuzione di aiuti, ma non ha ancora confermato da chi provenissero i colpi. Il portavoce del CICR, Jason Straziuso, ha annunciato che Spoljaric incontrerà il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e altri alti funzionari del governo nei prossimi giorni a Mosca. L’incontro si concentrerà sul rispetto del diritto internazionale umanitario, sui prigionieri di guerra e sui dispersi, e sulla protezione degli operatori umanitari.
Le accuse di Kiev
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha attribuito l’attacco alle forze russe. Kiev ha condannato l’attacco e ha chiesto un’indagine internazionale per accertare le responsabilità.
Il contesto dell’attacco
L’attacco contro il convoglio della Croce Rossa è un evento grave che evidenzia la crescente pericolosità del conflitto nell’Ucraina orientale. L’attacco è avvenuto in un’area dove le ostilità sono intense e dove la popolazione civile è particolarmente vulnerabile. La morte di tre operatori umanitari è un duro colpo per la comunità internazionale e un monito sulla necessità di garantire la sicurezza degli operatori umanitari in zone di conflitto.