Emily in Paris a Roma: Moda e Linguaggio
La seconda parte della quarta stagione di “Emily in Paris” debutta il 12 settembre su Netflix, portando Emily Cooper in un nuovo viaggio, questa volta a Roma. Mentre la protagonista si destreggia tra avventure romantiche e lavorative, la moda continua a essere un elemento centrale della serie, con la costume designer Marylin Fitoussi che ha curato ogni dettaglio per riflettere l’evoluzione dei personaggi.
In linea con l’arrivo di Emily a Roma, Babbel presenta un curioso glossario dedicato alla moda, invitando gli spettatori a immergersi nel mondo dei capi iconici della serie e a scoprire la loro origine e il loro impatto culturale e linguistico.
Attraverso la lezione “Parlare di vestiti e colori”, Babbel offre un’opportunità unica per approfondire il linguaggio della moda e per imparare a descrivere e a comprendere i diversi capi di abbigliamento.
I Segreti degli Outfit di Emily
La costume designer Marylin Fitoussi ha realizzato tutti gli outfit della serie con un occhio attento all’evoluzione dei personaggi, che passa anche dai vestiti e dagli accessori che scelgono. La moda nella serie è una questione di abbinamenti audaci, di scelte originali e di una profonda conoscenza delle origini e dell’impatto culturale e linguistico dei capi selezionati.
Ecco alcuni dei capi protagonisti della serie e le loro storie:
- Gonna a ruota: Un capo iconico della moda femminile del secondo dopoguerra, nota anche come “circle skirt” o “gonna a cerchio”, che divenne popolare negli anni ’50 grazie al “New Look” di Christian Dior.
- Basco: Questo copricapo circolare e piatto, spesso associato alla moda francese, prende il nome dalla regione spagnola dei Paesi Baschi.
- Foulard: Un accessorio immancabile nei look di Emily, con origini nel termine provenzale “foulat” che indica una sciarpa di seta o un tessuto leggero.
- Quadretti Vichy: La fantasia Vichy, nota anche come “gingham”, caratterizzata da un motivo a quadretti regolari, prende il nome dalla città francese di Vichy.
- Hot-pants: Un capo d’abbigliamento provocante e sensuale, il cui termine è stato coniato dalla rivista di moda statunitense “Women’s Wear Daily” nel 1970.
- Polo: Una maglietta a maniche corte con colletto e abbottonatura parziale, il cui nome deriva dal gioco omonimo di origine persiana.
- Pantaloni Palazzo: Un capo che raggiunse la popolarità negli anni ’70, con il termine “palazzo” che ha origine in un’espressione coniata da Diana Vreeland, direttrice di Vogue America, per definire i completi da sera creati dalla stilista italiana Irene Galitzine.
La Moda come Viaggio Linguistico
La moda nella serie “Emily in Paris” diventa un viaggio linguistico, un’occasione per scoprire l’origine e l’impatto culturale dei capi di abbigliamento. Attraverso le parole e le storie che si celano dietro ogni outfit, la serie ci invita a guardare alla moda non solo come un’espressione di stile, ma anche come un mezzo per conoscere diverse culture e lingue.
Babbel, con la sua lezione “Parlare di vestiti e colori”, ci offre un’opportunità unica per approfondire il linguaggio della moda e per imparare a descrivere e a comprendere i diversi capi di abbigliamento, arricchendo così il nostro vocabolario e la nostra conoscenza del mondo della moda.
La Moda come Ponte tra Culture
La serie “Emily in Paris” dimostra come la moda possa essere un ponte tra culture, un linguaggio universale che trascende le barriere linguistiche. Attraverso i capi di abbigliamento, la serie ci racconta storie di diverse culture e tradizioni, aprendo le porte a un mondo di nuove scoperte e di nuove connessioni.