Un piano organico per l’automotive: l’appello di Urso
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sollevato la necessità di un piano organico per l’automotive, sottolineando l’urgenza di superare l’attuale quadro regolatorio incerto. Secondo Urso, questa incertezza rischia di penalizzare i produttori europei, che si troverebbero a dover affrontare sanzioni milionarie e a vedere compromessa la loro già scarsa competitività. “Il regolamento per i veicoli leggeri prevede una relazione sui progressi, sulla mobilità e prevede una clausola di revisione per la fine del 2026”, ha spiegato il ministro, “non possiamo aspettare, occorre anticipare l’esame da parte della Commissione e quindi l’eventuale revisione del regolamento per dare certezze agli operatori del settore, alle imprese e ai consumatori”. “Diversamente”, ha avvertito Urso, “i produttori europei andranno incontro dal 2025 a sanzioni stimate tra i 7,5 e i 15 miliardi di euro, vedendo ulteriormente compromessa la loro già scarsa competitività”.
L’obiettivo: un approccio tecnologicamente neutrale e sostenibile
Urso ha delineato le sue proposte per il futuro dell’automotive, evidenziando l’importanza di un approccio tecnologicamente neutrale e sostenibile. “In sede europea, a partire dalla conferenza sull’automotive del 25 settembre a Bruxelles, nei bilaterali con i miei omologhi e poi nella riunione del consiglio competitività, che si svolgerà il 26 settembre prossimo, presenterò le linee di indirizzo che possono permettere alla nostra Europa di imboccare una strada chiara, netta e soprattutto sostenibile”, ha spiegato. Il ministro ha auspicato che la nuova Commissione europea prenda in considerazione un anticipo della relazione prevista nel regolamento, già nella prima metà del prossimo anno, e che si prevedano aperture significative a un approccio tecnologicamente neutrale e sostenibile. “Mi auguro che già nel programma dei primi 100 giorni della nuova Commissione sia considerata la possibilità di un anticipo, la prima metà del prossimo anno, della relazione prevista nel regolamento e che si prevedano aperture significative a un approccio tecnologicamente neutrale e sostenibile, come evidenziato proprio dal Presidente Draghi nel suo report alla Commissione”, ha aggiunto Urso, sottolineando: “Due anni dopo ci danno ragione”.
L’urgenza di un piano organico per l’automotive
L’appello di Urso per un piano organico per l’automotive è un segnale importante, che evidenzia l’urgenza di un intervento coordinato per guidare il settore verso una transizione green sostenibile. La mancanza di un quadro normativo chiaro e stabile rischia di penalizzare i produttori europei, compromettendo la loro competitività e l’innovazione. Un approccio tecnologicamente neutrale e sostenibile è fondamentale per consentire al settore di affrontare le sfide del futuro con maggiore flessibilità e sicurezza.