Beyoncé esclusa dai CMA: un’accusa di razzismo
La cantante texana Beyoncé, vincitrice di 32 Grammy Awards, è stata completamente ignorata dalle nomination ai Country Music Awards (CMA) per il suo album “Cowboy Carter”, un successo commerciale che ha venduto milioni di copie e che ha aperto un dibattito sul ruolo degli afroamericani nella musica country. La notizia ha suscitato sconcerto tra i fan e ha portato il padre della cantante, Matthew Knowles, a denunciare una discriminazione razziale.
“Ci sono più bianchi in America e purtroppo non votano in base all’abilità e ai successi di chi compete”, ha dichiarato Knowles, evitando esplicitamente di parlare di razza, ma sottolineando che l’esclusione di una superstar come Beyoncé “parla da sola”.
L’album “Cowboy Carter”, uscito a marzo con Columbia Records, è stato un fenomeno culturale e ha acceso un dibattito sul ruolo degli afroamericani nella storia della musica country e sulla sua accettazione da parte dell’establishment di Nashville, che ancora oggi si considera detentore del canone.
La scarsa promozione radiofonica
Va detto che “Cowboy Carter” non ha ricevuto una grande promozione sulle radio country nazionali. Il successo del brano “Texas Hold ‘Em”, il primo di un’artista donna nera in testa alle canzoni country hot di Billboard, è stato in realtà spinto dai servizi di streaming e dai download.
Al contrario, artisti come Post Malone, che si è convertito al country dal rap-rock-folkie, ha ricevuto quattro nomination ai CMA. Post Malone è stato scelto da Taylor Swift per il brano “Fortnight”, che apre l’album “Tortured Poets Department”.
Un’opportunità per gli artisti neri nel country
L’album “Cowboy Carter” ha dato visibilità a diversi artisti neri che operano nel panorama country, come il cantautore Shaboozey, che compare in due brani dell’album e che ha raggiunto la vetta delle classifiche con il singolo “A Bar Song (Tipsy)”. Shaboozey è candidato ai CMA come miglior nuovo artista e per il singolo dell’anno.
Beyoncé, con il suo album, ha puntato i riflettori sugli artisti neri che operano nella musica country, evidenziando doppi standard e discriminazioni. Nel brano “American Requiem”, la cantante canta: “Dicevano che parlavo troppo country e poi, quando mi hanno respinto, che non ero country abbastanza”.
Un futuro per la musica country inclusiva?
L’esclusione di Beyoncé dai CMA ha suscitato un acceso dibattito sulla diversità e l’inclusione nella musica country. La questione del razzismo nell’industria musicale è un tema complesso e delicato, che richiede un’analisi attenta e un’azione concreta per contrastare le discriminazioni e promuovere una maggiore rappresentanza degli artisti neri nel panorama country.
Il successo di “Cowboy Carter” e l’attenzione mediatica che ha suscitato dimostrano che c’è un pubblico per la musica country inclusiva e che gli artisti neri hanno un ruolo importante da svolgere in questo genere musicale. Sarà interessante vedere come l’industria country risponderà a questa sfida e se sarà in grado di creare un ambiente più equo e inclusivo per tutti gli artisti, indipendentemente dalla loro razza o origine.
Un’occasione persa per la musica country
L’esclusione di Beyoncé dai CMA è un’occasione persa per la musica country. La cantante, con la sua immensa popolarità e il suo talento, avrebbe potuto contribuire a svecchiare il genere e ad aprirlo a un pubblico più ampio e diversificato. La discriminazione, se presente, non fa bene a nessuno, e la musica country, come ogni forma d’arte, dovrebbe essere aperta a tutti, indipendentemente dalla razza, dall’origine o dal genere.