Un’Ombra di Preoccupazione sulla Passerella Marchigiana
La Milano Fashion Week 2024, in programma dal 15 al 22 settembre, vedrà la partecipazione di 202 imprese marchigiane. Un numero che, seppur significativo, segna un calo rispetto alle edizioni precedenti. Lorenzo Totò, vicepresidente di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e Presidente regionale della Moda, ha commentato la situazione con un’ombra di preoccupazione, sottolineando l’importanza di consolidare i rapporti con i clienti storici e di attrarre nuovi buyer, ma evidenziando il calo di aziende partecipanti. “Conosciamo benissimo la situazione e non abbiamo particolari aspettative”, ha dichiarato Totò.
L’Impatto Economico e la Cassa Integrazione
Totò ha espresso rammarico per la recente bocciatura della moratoria sui mutui, definendola “un’ulteriore doccia fredda”. Secondo il Presidente, senza azioni concrete, le imprese saranno costrette a fermare gli investimenti, con conseguenze negative sull’occupazione. “La cassa integrazione nelle Marche è quadruplicata nel comparto pelle e calzature, raddoppiata nel tessile-abbigliamento”, ha sottolineato.
Un’Opportunità per Consolidare e Innovare
Nonostante le difficoltà, le imprese marchigiane si presenteranno a Milano con la determinazione di consolidare i rapporti con i clienti storici e di attrarre nuovi buyer. L’obiettivo è quello di presentare i propri campionari, raccogliere ordini e, in definitiva, contribuire al successo del settore. La Milano Fashion Week rappresenta un’occasione importante per le imprese marchigiane per confrontarsi con le tendenze del mercato, innovare e consolidare la propria posizione.
Sfide e Opportunità per il Settore della Moda Marchigiano
La partecipazione delle imprese marchigiane alla Milano Fashion Week 2024 è un segnale positivo di resilienza e di impegno per il settore. Tuttavia, le sfide economiche e le difficoltà del mercato impongono una riflessione sulla sostenibilità del settore e sulla necessità di azioni concrete per supportare le imprese. È fondamentale che le istituzioni e le organizzazioni di categoria si impegnino a favorire l’innovazione, la digitalizzazione e la formazione, per garantire la competitività del settore e la sua capacità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato.