L’Ue spinge per l’accelerazione sulla decarbonizzazione
La Commissione Europea ha lanciato un chiaro messaggio all’industria automobilistica europea: è necessario accelerare sulla decarbonizzazione e raggiungere gli obiettivi del 2035 per evitare il sorpasso della Cina nel settore dei veicoli elettrici. Il commissario Thierry Breton, responsabile per l’industria e il mercato interno, ha espresso preoccupazione per i ritardi registrati e ha incontrato gli stakeholder del settore per discutere le sfide e le possibili soluzioni.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di imprese, Regioni, città, sindacati e Ong, ha evidenziato la necessità di un’azione congiunta tra l’Ue e l’industria per raggiungere gli obiettivi prefissati. Tra le sfide principali emerse durante la riunione, si segnalano la necessità di fondi per la transizione, la carenza di colonnine di ricarica, la mancanza di competenze specializzate e l’accesso a batterie e materie prime.
Breton ha sottolineato che il compito dei politici non è quello di “stare seduti ad aspettare che i nostri obiettivi per il 2035 si materializzino magicamente”, ma di lavorare insieme all’industria per realizzarli. Ha evidenziato la preoccupazione per la domanda stagnante di veicoli elettrici e per la produzione in calo, con una stima di un deficit commerciale con la Cina di 8,8 miliardi di euro.
Il rischio del sorpasso cinese
La Cina è in forte crescita nel settore dei veicoli elettrici, con una produzione di auto a prezzi accessibili che sta superando quella europea. L’Ue si trova ad affrontare una seria sfida in termini di competitività, con il rischio di perdere terreno in un mercato in rapida espansione.
Il commissario Breton ha sottolineato la necessità di un’azione urgente per evitare il sorpasso cinese, evidenziando la crescente pressione sull’industria automobilistica europea per accelerare la transizione verso la mobilità elettrica.
Il ruolo delle istituzioni e dell’industria
L’incontro tra il commissario Breton e gli stakeholder del settore ha evidenziato la necessità di una collaborazione stretta tra istituzioni e industria per affrontare le sfide della decarbonizzazione. L’Ue si impegna a fornire supporto finanziario e normativo per la transizione, ma è fondamentale che l’industria si impegni a raggiungere gli obiettivi prefissati.
La Commissione Europea si impegna a rivedere la normativa europea in base alle esigenze del settore, ma è chiaro che il tempo stringe e che è necessario un’azione immediata per evitare il sorpasso cinese.
Le preoccupazioni di Draghi e Urso
L’ex premier Mario Draghi, nel suo report sulla competitività Ue, ha evidenziato un “disallineamento grave” tra le richieste dell’automotive e la risposta dell’Ue. Ha citato come esempio la scarsa presenza di colonnine elettriche sul territorio, che frena l’espansione dell’elettrico, e ha sottolineato la necessità di un’azione coordinata tra le politiche climatiche, industriali e commerciali.
Anche il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso preoccupazione per il futuro del settore e ha annunciato la sua intenzione di proporre agli omologhi europei e alla Commissione Ue di anticipare la revisione dello stop alla produzione di auto termiche entro il 2035 alla prima parte del 2025.
La crisi di Volkswagen e il futuro dell’industria
La scorsa settimana, Volkswagen ha confermato la chiusura del suo stabilimento Audi di Bruxelles, che produceva veicoli elettrici, e sta valutando la chiusura di uno stabilimento in Germania. Questa decisione ha scatenato la rivolta dei lavoratori, che hanno annunciato una mobilitazione per il 16 settembre.
La crisi di Volkswagen è un segnale allarmante per l’intero settore automobilistico europeo, che si trova ad affrontare sfide complesse in un contesto di crescente concorrenza da parte della Cina.
Un futuro incerto per l’industria auto europea
L’industria automobilistica europea si trova ad affrontare un momento cruciale. La transizione verso la mobilità elettrica è in corso, ma la competizione con la Cina è sempre più serrata. Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di adattarsi rapidamente alle nuove sfide e di collaborare con le istituzioni per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. La pressione dell’Ue è forte, ma è necessario che l’industria si impegni a fondo per evitare di essere sorpassata dalla Cina.