Nomine Rai: un nuovo rinvio per lo stallo
La partita delle nomine Rai si avvia verso un nuovo tempo supplementare. Il vertice dei leader di centrodestra, svoltosi il 18 settembre, ha deciso di rinviare il voto per i consiglieri di amministrazione della tv pubblica, previsto inizialmente per questa settimana. La nuova data indicativa è il 26 settembre.
La premier Giorgia Meloni sta cercando di trovare una soluzione che accontenti tutti, ma il nodo principale resta la scelta del presidente. Le opposizioni, in particolare il Pd e il M5s, chiedono un presidente di garanzia, mentre Forza Italia insiste sulla candidatura di Simona Agnes. Si sono fatti i nomi di Gianni Minoli, Ferruccio De Bortoli (che si sarebbe già detto indisponibile), Walter Veltroni e Milena Gabanelli, quest’ultima apprezzata soprattutto dal M5s.
Meloni avrebbe proposto alle opposizioni di accettare il ticket Agnes presidente e Giampaolo Rossi ad, con l’accordo di includere le loro proposte nella futura riforma della governance Rai. Finora, però, non è arrivata una risposta positiva.
In alternativa, si potrebbe procedere con la votazione dei consiglieri in Parlamento, affidando poi la presidenza pro-tempore al più anziano in attesa dell’accordo in commissione di Vigilanza. Ma anche questa ipotesi non sembra trovare un’ampia condivisione.
Se Forza Italia rinunciasse ad Agnes, con una compensazione nel giro di nomine dei dirigenti Rai, e si trovasse una convergenza su un presidente di area dem, il Pd rinuncerebbe a nominare un suo consigliere d’amministrazione. E lo stesso farebbe il Movimento se invece la scelta cadesse su un profilo da loro proposto.
In questo scenario incerto, si osservano con attenzione anche le mosse di Matteo Renzi, con la maggioranza che spera si smarchi dalle altre opposizioni in chiave anti-M5s.
Liguria: Rixi in pole position, ma la decisione è di Meloni
Anche la questione del candidato del centrodestra in Liguria resta in sospeso. L’ipotesi più concreta al momento è quella di puntare su Edoardo Rixi, fedelissimo di Matteo Salvini e suo vice al ministero delle Infrastrutture. La Lega spinge per questa soluzione, ma vuole che non passi come una candidatura leghista, bensì come una scelta su cui metta il cappello Meloni in primis.
“Nel centrodestra siamo una squadra e se me lo chiede la premier mi candido”, ha spiegato Rixi sabato sera.
Meloni cerca la compattezza del centrodestra
La premier Meloni ha ribadito l’importanza della compattezza del centrodestra, invitando gli alleati a evitare fughe in avanti e passi falsi. L’obiettivo è quello di affrontare un autunno delicato, preceduto da settimane di fibrillazioni estive fra Lega e Forza Italia e dalle turbolenze per il caso Sangiuliano-Boccia.
Meloni ha già sottolineato questa necessità la settimana scorsa all’esecutivo di Fratelli d’Italia e, prima ancora, in Consiglio dei ministri. Nelle sue intenzioni, dovranno essere più frequenti pranzi di lavoro come quello del 18 settembre, con i vicepremier Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (FI), il leader di Noi moderati Maurizio Lupi e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
In questa occasione, Giorgetti ha illustrato agli alleati “la situazione dei conti pubblici ad oggi e le nuove procedure di bilancio alla luce del nuovo Patto europeo”.
Un autunno caldo per la politica italiana
La situazione politica italiana è tutt’altro che tranquilla. Il centrodestra, nonostante la vittoria alle elezioni, fatica a trovare una quadra sulle nomine chiave, come quelle della Rai e della Liguria. La premier Meloni cerca di tenere unito il gruppo, ma le tensioni interne e le richieste delle opposizioni non rendono facile il compito. Sarà un autunno caldo, con molti nodi da sciogliere e sfide da affrontare.