Il T2: un nuovo standard con luci e ombre
Il 28 agosto scorso, la Rai ha introdotto il nuovo digitale terrestre T2 in Italia, promettendo una qualità di immagine superiore e una maggiore efficienza. Questo nuovo standard, che raddoppia la capacità di banda a circa 37 Mbit/sec, consente agli editori un utilizzo più comodo ed efficiente delle frequenze e agli spettatori una maggiore difesa dalle interferenze.
Tuttavia, il passaggio al T2 non è stato privo di intoppi. Molti spettatori lamentano problemi di ricezione, soprattutto coloro che non hanno un televisore compatibile con il nuovo standard. Si stima che circa dieci milioni di italiani possiedano un televisore non compatibile con il T2, acquistato prima del 22 dicembre 2018. Per loro, la soluzione è l’acquisto di un decoder o di una nuova tv.
Anche coloro che possiedono un televisore di nuova generazione potrebbero riscontrare problemi se il dispositivo non è compatibile con l’ultimo standard adottato: DVB-T2 codec HEVC. Inoltre, ogni switch off necessita di una risintonizzazione dei canali, che non sempre è automatica e che a volte non basta nemmeno se eseguita manualmente. In alcuni casi, il problema potrebbe essere l’antenna.
In definitiva, il T2 si presenta come un nuovo standard che, pur offrendo vantaggi in termini di qualità e efficienza, richiede investimenti tecnologici e crea qualche grattacapo per gli spettatori.
Tivùsat: un’alternativa gratuita e senza switch off
Mentre il T2 si affaccia con qualche difficoltà sul panorama televisivo italiano, tivùsat, da 15 anni portabandiera del satellite free in Italia, offre un’alternativa valida e senza intoppi. L’intero bouquet Rai è già visibile da anni in HD, con un canale in 4K e ben 23 diversi canali che trasmettono i notiziari regionali.
Tivùsat non si limita a trasmettere la Rai, ma offre oltre 130 canali gratuiti. È un servizio che non richiede switch off e che si vede ovunque, comprese montagne e isole. Per godere di tivùsat, basta installare una parabola sul tetto e un decoder (o una Cam) in salotto.
Un futuro incerto per il T2?
Il passaggio al T2 si presenta come un processo complesso e non privo di ostacoli. L’incompatibilità di molti televisori con il nuovo standard e la necessità di risintonizzazioni manuali potrebbero scoraggiare alcuni spettatori.
Tivùsat, con la sua ampia offerta di canali in HD e 4K, senza switch off e con una copertura capillare, rappresenta un’alternativa interessante. La diffusione del T2 dipenderà dalla capacità del sistema di adattarsi alle esigenze degli spettatori e dalla sua capacità di offrire un’esperienza televisiva fluida e senza intoppi.