La sospensione del redditometro
La premier Giorgia Meloni ha annunciato la sospensione del redditometro, dichiarando di volerlo “vedere meglio” per garantire la sua efficacia nella lotta all’evasione fiscale. La decisione è stata presa durante il Festival dell’Economia di Trento, dove la Meloni ha sottolineato la necessità di una norma efficace per combattere l’evasione e garantire la sicurezza dei cittadini.
L’obiettivo: combattere l’evasione
La Meloni ha spiegato che la sospensione del redditometro non significa l’abbandono della lotta all’evasione fiscale. Anzi, ha ribadito l’importanza di adottare misure efficaci per contrastare il fenomeno, che danneggia l’economia e la società nel suo complesso. La premier ha espresso la volontà di lavorare per trovare una soluzione migliore, che sia in grado di colpire l’evasione senza penalizzare i cittadini onesti.
Il dibattito sul redditometro
Il redditometro è una norma che prevede la verifica del reddito dichiarato dai cittadini, confrontandolo con i loro consumi e le loro spese. La norma è stata introdotta nel 2011, ma è stata oggetto di critiche per la sua complessità e per la difficoltà di applicazione. In molti casi, infatti, il redditometro ha portato a controlli fiscali anche per persone che non avevano commesso alcun reato.
Un’opportunità per ripensare la lotta all’evasione
La sospensione del redditometro rappresenta un’opportunità per ripensare la lotta all’evasione fiscale. È necessario trovare una soluzione che sia efficace, ma anche equa e trasparente. La sfida è quella di creare un sistema che non penalizzi i cittadini onesti, ma che sia in grado di colpire i grandi evasori e i criminali che si nascondono dietro la legalità.