Un Gay Pride pacifico a Belgrado
Il Gay Pride di Belgrado si è svolto nel pomeriggio in un clima di festa e senza incidenti, con migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione. Il corteo arcobaleno, protetto da una massiccia presenza di agenti di polizia in assetto antisommossa, ha attraversato il centro della capitale, passando davanti alla sede del governo e al parlamento per confluire in un grande parco dove un concerto ha posto fine alla manifestazione.
Tra musica, palloncini colorati e bandiere del movimento Lbgti, i partecipanti hanno ribadito le richieste avanzate da anni: la fine delle discriminazioni e dell’odio contro i gay, una legge sulle unioni omosessuali, una pronta e dura reazione delle autorità ai tanti episodi di violenza contro persone con diverso orientamento sessuale. “L’amore vince”, “Noi siamo essenziali”, “L’omofobia è così noiosa”, sono alcuni degli slogan su cartelli e striscioni mostrati dai manifestanti.
La solidarietà del governo serbo
In segno di solidarietà con i partecipanti al Gay Pride, erano presenti quattro ministri del governo serbo: Tanja Miscevic (integrazione europea), Jelena Begovic (scienza e tecnologia), Tatjana Macura (protezione donne), Tomislav Zigmanov (diritti umani e delle minoranze).
Un passato di tensioni e violenza
Dopo i violenti scontri fra polizia e gruppi di ultranazionalisti omofobi che turbarono il Gay Pride di Belgrado nel 2010, con decine di feriti e arresti, per alcuni anni la manifestazione del popolo omosessuale era stata vietata per motivi di sicurezza e ordine pubblico. Il corteo arcobaleno era tornato nel 2014, da quando si è poi tenuto regolarmente ogni anno senza grandi problemi di ordine pubblico.
Un passo avanti per i diritti LGBT in Serbia
Il Gay Pride di Belgrado, svoltosi in un clima di festa e senza incidenti, rappresenta un passo avanti per i diritti LGBT in Serbia. La presenza di ministri del governo e l’assenza di violenza da parte di gruppi omofobi dimostrano un’evoluzione positiva nella società serba, che si sta aprendo sempre di più alla diversità e all’inclusione. Tuttavia, la strada per la piena uguaglianza è ancora lunga. La mancanza di una legge sulle unioni omosessuali e i continui episodi di violenza contro persone LGBT dimostrano che la lotta per i diritti civili è ancora in corso. È importante che le autorità serbe continuino a lavorare per garantire la sicurezza e la protezione di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.