Un viaggio emozionante alla scoperta delle radici istriane
“Rotta 230° – Ritorno alla Terra dei Padri”, il nuovo film di Igor Biddau, si prepara a conquistare il pubblico con un viaggio emozionante alla scoperta delle radici istriane. Il lungometraggio, prodotto da Gianluca Vania Pirazzoli per Time Multimedia, ripercorre in senso inverso la rotta solcata da 13 pescherecci nel 1948, quando 53 famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, costrette ad abbandonare la loro terra, giunsero a Fertilia, una piccola città di fondazione incompiuta vicino ad Alghero in Sardegna, per dare inizio a una nuova vita.
L’imbarcazione protagonista, il Klizia, comandata da Giulio Marongiu, un esule da Pola trapiantato a Fertilia, ha ripercorso la rotta originale, partendo da Alghero e raggiungendo Chioggia, porto di partenza dei 13 pescherecci. Il viaggio ha proseguito attraverso Venezia, Trieste, Muggia, Capodistria, Pirano, Rovigno e Pola, toccando i principali centri della penisola istriana.
Il film, che ha come protagonista proprio Giulio, il quale ha rivisto per la prima volta la città di Pola che dovette abbandonare da bambino, è stato scritto da Mario Audino e Igor Biddau, con la voce narrante di Roberto Pedicini e la voce della Sirena ispiratrice interpretata da Alina Person. Le musiche sono state create dal maestro Pinuccio Pirazzoli, con la performance di Isabella Adriani.
Un incontro tra una città senza abitanti ed una comunità senza più una casa
“Rotta 230°” racconta un momento storico cruciale, l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati, e il loro arrivo a Fertilia, un luogo che rappresentava una sorta di “terra promessa”, un’opportunità di ricostruire la propria vita. Il film cattura l’essenza di questo evento, mostrando l’incontro tra una città senza abitanti e una comunità senza più una casa, un’esperienza di dolore e speranza, di perdita e rinascita.
Il film si presenta come un viaggio non solo geografico, ma anche emotivo e introspettivo. Attraverso gli occhi di Giulio, il pubblico può rivivere le emozioni di un uomo che torna alle sue origini, alla sua terra d’origine, ripercorrendo un passato doloroso ma anche ricco di ricordi e di speranza.
Un’opera che celebra la memoria e la resilienza
“Rotta 230°” è un’opera che celebra la memoria e la resilienza di un popolo che ha saputo affrontare le avversità e ricostruire la propria vita in un nuovo territorio. Il film si propone di far conoscere al pubblico questa storia, di far rivivere le emozioni di un popolo che ha dovuto lasciare la propria terra, ma che ha saputo trovare la forza di ricominciare da capo.
Il film sarà presentato alla 81/a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia il 6 settembre, e verrà proiettato in prima nazionale a Fertilia il 21 settembre. Un’occasione per riflettere su un passato che ha segnato la storia dell’Italia e per conoscere una storia di coraggio e di speranza.
Un omaggio alla memoria e alla resilienza
“Rotta 230°” è un film che va oltre la semplice narrazione di un viaggio. È un omaggio alla memoria di un popolo che ha subito un’ingiustizia, ma che ha saputo reagire con coraggio e dignità. Il film ci invita a riflettere sulla storia, sulla memoria e sulla capacità di ricostruire la propria vita anche in situazioni difficili.