Un messaggio di inclusione e appartenenza
Il Presidente Mattarella, nel suo discorso per l’ottantesimo anniversario della Resistenza, Liberazione e Autonomia della Valle d’Aosta, ha lanciato un messaggio forte e chiaro: nessuno dovrebbe mai sentirsi straniero nella propria terra, indipendentemente dalla propria cultura, lingua o religione. “Non si era, e non si è, stranieri a casa propria, quale fosse – e quale sia – la propria cultura, lingua, religione”, ha affermato, sottolineando la diretta conseguenza di questo principio con i valori fondamentali della Costituzione italiana.
L’eredità della Resistenza e la Costituzione
Le parole di Mattarella si inseriscono in un contesto di riflessione sull’eredità della Resistenza e sul suo legame indissolubile con la Costituzione italiana. La lotta contro il fascismo e la nazismo ha portato alla nascita di una Repubblica fondata su principi di libertà, uguaglianza e solidarietà, principi che si traducono in un senso di appartenenza e inclusione per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro provenienza o dalle loro convinzioni.
Un monito per il futuro
Il messaggio del Presidente Mattarella rappresenta un monito per il futuro, un invito a difendere e promuovere i valori della Costituzione in un’epoca in cui l’intolleranza e l’esclusione sembrano in ascesa. La sua affermazione “Non si è mai stati stranieri a casa propria” è un potente richiamo alla coesione sociale e alla valorizzazione della diversità come ricchezza per la nostra società.
Un messaggio di speranza
Le parole di Mattarella offrono un messaggio di speranza in un momento storico in cui le divisioni e le tensioni sociali sembrano prevalere. Il suo richiamo alla Costituzione e ai suoi principi fondamentali è un invito a ritrovare un senso di unità e di appartenenza, a costruire una società più inclusiva e solidale.