Un Confronto Intimo Tra Padre e Figlia
“Il Tempo Che Ci Vuole” è un film che nasce da un profondo bisogno di Francesca Comencini di raccontare il suo rapporto con il padre Luigi, un grande regista italiano. Il film è un viaggio emozionante nella memoria, un confronto diretto e affettuoso tra padre e figlia che esplora temi universali come la crescita, la tossicodipendenza, la fragilità e il potere del perdono. La regista definisce il film come “un teatro della memoria”, un’esplorazione di ricordi e di momenti reali e sognati che si intrecciano e si trasformano in una storia potente e commovente. “Non è un film sul mio privato, perlomeno non solo questo, l’ho pensato e spero arrivi – dice all’ANSA la regista – come un film che da questa storia personale parli a tutti, raggiunga un carattere di universalità raccontando quel rapporto fondamentale per qualunque donna che è la relazione padre-figlia.”
Un Viaggio Nella Memoria e Nella Crescita
Il film ci porta in un viaggio attraverso la memoria di Francesca, dalla sua infanzia magica e perfetta, in cui il padre la osserva e le parla con gentilezza e compostezza, alla sua adolescenza confusa e difficile, in cui si perde nella tossicodipendenza. Il film racconta la disperazione del padre, il suo tentativo di aiutare la figlia e la sua decisione di non far finta di niente, portandola con sé a Parigi per aiutarla a uscire dalla dipendenza. Il cinema, la palestra di una vita, diventa un nuovo inizio per Francesca. “Sarebbe piaciuto a mio padre? È una domanda paralizzante, spero di sì, di sicuro è omaggio alla persona che mi ha salvata”, risponde commossa. “Tutta la vita ho cercato di non essere percepita come ‘figlia di’ ma ora, passato ‘il tempo che ci vuole’, superati i 60 anni, mi permetto il lusso di dire che sono sua figlia e sono abbastanza vecchia e brava per fare il film che da una vita tenevo dentro.”
Un’Esplorazione Di Temi Universali
“Il Tempo Che Ci Vuole” affronta temi universali come la crescita, la tossicodipendenza, la fragilità e il potere del perdono. Il film esplora il senso di inadeguatezza che può provare una giovane donna, il dolore della dipendenza e la difficoltà di un padre nel gestire la situazione. Il film è anche un’esplorazione del rapporto padre-figlia, un legame profondo e complesso che può essere fonte di grande amore e supporto, ma anche di conflitto e dolore. “Tra i traumi della mia generazione c’è stata la droga, ha avuto lo stigma della vergogna, io stessa l’ho vissuto ma vorrei dire che si può uscire e pure a testa alta. Elaborare tutto questo e trasmetterlo ai giovani spiegando che questo problema si può presentare ma anche risolvere mi sembrava un passo importante.”
Un Cast Eccezionale
Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano interpretano con grande sensibilità e intensità i ruoli di Luigi e Francesca. Gifuni, abituato a interpretare personaggi storici e complessi, ha saputo dare vita a un padre che si confronta con il senso di fallimento e la disperazione per la situazione della figlia. Romana Maggiora Vergano, reduce dal successo di “C’è ancora domani”, ha saputo interpretare con grande autenticità una giovane donna che si confronta con la tossicodipendenza e il senso di inadeguatezza. “Prima che attrice sono una giovane donna che ha sperimentato il senso assoluto di inadeguatezza. Questo film è un coming of age, la storia di una crescita e la comprensione che il viaggio dentro la la conoscenza di sé dura una vita.”
Un Film Che Tocca Il Cuore
“Il Tempo Che Ci Vuole” è un film che tocca il cuore, un’opera intima e potente che ci invita a riflettere sui rapporti familiari, sui traumi del passato e sulla capacità di guarigione e di crescita. Il film è un omaggio al cinema e alla memoria, un’esplorazione del legame padre-figlia e della fragilità umana. Il film ci ricorda che anche nei momenti più bui, c’è sempre la possibilità di trovare la luce e di ricominciare.