L’arresto e le accuse contro Biagio Pilieri
Biagio Pilieri, coordinatore nazionale del partito politico venezuelano Convergencia, è stato formalmente accusato di “terrorismo” e “tradimento alla patria”. L’accusa è stata presentata in un’udienza in tribunale senza la presenza degli avvocati di Pilieri.
La moglie di Pilieri, Maria Livia Vasile, ha reso noto l’accaduto attraverso il suo account personale su X, piattaforma social precedentemente nota come Twitter. Vasile ha dichiarato che suo marito “finora non ha potuto comunicare né con la sua famiglia né con la difesa”.
Pilieri è stato sequestrato in pieno centro di Caracas il 28 agosto e da allora è rinchiuso nell’Elicoide, il carcere che ospita anche la sede centrale dei servizi segreti bolivariani (il Sebin).
La figura di Biagio Pilieri
Biagio Pilieri, 59 anni, è un italo-venezuelano figlio di immigrati siciliani. Oltre ad essere un politico, è anche un imprenditore e un giornalista.
Pilieri ha ricoperto il ruolo di sindaco di Bruzual, una città di oltre 100mila abitanti, dal 2011 al 2021. Successivamente, è stato eletto deputato in Parlamento.
Un’accusa pesante e le preoccupazioni per la libertà di espressione
Le accuse di “terrorismo” e “tradimento alla patria” sono estremamente gravi e sollevano preoccupazioni per la libertà di espressione e il rispetto dello stato di diritto in Venezuela. La mancanza di accesso agli avvocati e la detenzione in un carcere noto per le violazioni dei diritti umani alimentano ulteriormente queste preoccupazioni. È fondamentale che la comunità internazionale presti attenzione a questa situazione e si adoperi per garantire che Pilieri riceva un processo equo e trasparente.