Il 17enne parla di ‘emancipazione’ e ‘malessere’
Il 17enne accusato della strage di Paderno Dugnano, che ha causato la morte di tre persone, ha fornito oggi ai pm una versione più dettagliata del suo gesto. Durante il secondo interrogatorio, il giovane ha parlato di una sorta di atto di “emancipazione”, inquadrando in modo più preciso le ragioni del suo gesto rispetto al primo interrogatorio. Secondo quanto si è appreso, il 17enne avrebbe descritto il suo “malessere” e la sua volontà di essere “libero”, anche dalla famiglia. Tuttavia, non ha imputato fatti specifici ai suoi genitori e al fratello. Il giovane sarà interrogato dal gip giovedì alle 10.30.
La Procura chiede la custodia cautelare
Nel frattempo, la Procura ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare nel carcere minorile Beccaria per il 17enne. Il reato contestato è omicidio pluriaggravato, aggravato anche dalla premeditazione. La richiesta di custodia cautelare è stata avanzata sulla base delle gravi accuse e del rischio di reiterazione del reato.
Un quadro complesso
La vicenda della strage di Paderno Dugnano si presenta come un caso complesso e drammatico. Le dichiarazioni del 17enne sulla sua volontà di ‘emancipazione’ e il suo ‘malessere’ aprono un interrogativo sulla sua condizione psicologica e sulle possibili cause del suo gesto. È fondamentale che le indagini proseguano con la massima attenzione, al fine di ricostruire con precisione i fatti e di comprendere appieno le motivazioni del tragico evento.