Un passo avanti verso la parità di genere nel cinema italiano
Il quarto Rapporto Gender Balance in Italian Film Crews, realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Ministero della Cultura, ha presentato un quadro incoraggiante sull’evoluzione della presenza femminile nel cinema italiano. Il rapporto, illustrato alla Biennale del cinema di Venezia, evidenzia un aumento significativo del numero di donne che lavorano dietro la macchina da presa, in particolare nelle vesti di registe. Nel 2023, la quota di professioniste alla direzione di lungometraggi ha raggiunto il 21%, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Questo trend positivo si riflette anche nel numero di produzioni italiane dirette da donne o da team a prevalenza femminile, che ha raggiunto il 19%, con un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2022.
Inoltre, i film a direzione femminile hanno ottenuto un successo significativo nelle sale, con il 76% dei film distribuiti in sala nel 2023 diretti da donne, rispetto al 69% dei film a direzione maschile. La media del box office dei film a direzione femminile è stata significativamente più alta, con un incasso medio di 683.325 euro, rispetto ai 247.257 euro dei film a direzione maschile. Questo dato è probabilmente dovuto al successo del film di Cortellesi.
Anche in termini di premi e nomination, i film a direzione femminile hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelli a direzione maschile. Nel 2023, le opere a direzione femminile hanno ricevuto il 38% delle nomination, rispetto al 28% dei film a direzione maschile, e si sono aggiudicate il 21% dei premi, rispetto al 16% dei film a direzione maschile.
Tuttavia, nonostante questi progressi, il rapporto evidenzia come ci siano ancora ampi margini di crescita per raggiungere una vera parità di genere nel cinema italiano. Le donne sono ancora sottorappresentate in ruoli tecnici come direttore della fotografia o direttore musicale. La percentuale di direttrici della fotografia si attesta al 12%, mentre quella delle direttrici delle musiche è ancora sotto la soglia del 10%.
Il rapporto evidenzia anche la tendenza delle donne a lavorare di più nelle produzioni a costo basso e il loro legame elettivo con il documentario.
Un futuro più equo per il cinema italiano
La direttrice dell’Alta scuola per la comunicazione (Almed) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Mariagrazia Fanchi, ha sottolineato che ci vorranno ancora almeno 20 anni per raggiungere l’equità di genere alla regia e oltre 50 anni per avere un eguale numero di direttrici e di direttori della fotografia nelle produzioni cinematografiche italiane.
Nonostante le difficoltà, il rapporto Gender Balance in Italian Film Crews offre un quadro positivo sull’evoluzione della presenza femminile nel cinema italiano. Il continuo aumento del numero di donne che lavorano dietro la macchina da presa è un segnale incoraggiante, che dimostra come il settore stia finalmente aprendosi a una maggiore inclusione.
È importante continuare a lavorare per colmare il divario di genere nel cinema italiano, garantendo alle donne pari opportunità di accesso a ruoli di leadership e di responsabilità. Solo in questo modo si potrà creare un ambiente di lavoro più equo e inclusivo, che valorizzi il talento di tutti, indipendentemente dal genere.
Considerazioni personali
Il rapporto Gender Balance in Italian Film Crews è un’iniziativa lodevole che contribuisce a far luce su un tema importante come la parità di genere nel cinema italiano. L’aumento della presenza femminile dietro la macchina da presa è un segnale positivo, ma è fondamentale non fermarsi qui. Dobbiamo continuare a lavorare per creare un ambiente di lavoro più equo e inclusivo, che valorizzi il talento di tutti, indipendentemente dal genere.
È importante promuovere la formazione e la professionalizzazione delle donne in tutti i settori del cinema, non solo nella regia. La mancanza di donne in ruoli tecnici come direttore della fotografia o direttore musicale è un problema che va affrontato con urgenza.
Inoltre, è fondamentale che le istituzioni e le aziende del settore si impegnino a promuovere la parità di genere, attraverso politiche concrete e azioni mirate. Solo in questo modo si potrà creare un cinema italiano più ricco e rappresentativo della società in cui viviamo.
Il ruolo delle donne nel cinema italiano: un’analisi storica
Il cinema italiano ha una lunga storia di figure femminili di spicco, da attrici come Anna Magnani e Sophia Loren a registe come Lina Wertmüller e Liliana Cavani. Tuttavia, per molto tempo le donne che hanno lavorato nell’industria cinematografica sono state soprattutto attrici o segretarie di produzione.
Negli ultimi anni, la situazione è in lenta ma costante evoluzione. Le donne dietro la macchina da presa sono aumentate e i film a direzione femminile vincono più premi e circolano di più nelle sale dei film a direzione maschile. Questo cambiamento è dovuto a diversi fattori, tra cui la crescente consapevolezza dell’importanza della parità di genere nel cinema e la maggiore attenzione alle storie di donne e alle prospettive femminili.
Tuttavia, la strada verso la parità di genere nel cinema italiano è ancora lunga. Le donne sono ancora sottorappresentate in ruoli chiave come la regia, la direzione della fotografia e la direzione musicale. Questo divario è dovuto a diversi fattori, tra cui la persistenza di pregiudizi di genere e la mancanza di opportunità per le donne di accedere a posizioni di leadership.
Un futuro più inclusivo per il cinema italiano
Il cinema italiano ha il potenziale per diventare un modello di inclusione e diversità. L’aumento della presenza femminile dietro la macchina da presa è un passo importante in questa direzione.
Per raggiungere una vera parità di genere nel cinema italiano, è necessario un impegno congiunto da parte di tutti gli attori del settore: istituzioni, aziende, festival e singoli professionisti. È importante promuovere la formazione e la professionalizzazione delle donne in tutti i settori del cinema, garantire pari opportunità di accesso a posizioni di leadership e creare un ambiente di lavoro più equo e inclusivo.
Il futuro del cinema italiano è legato alla sua capacità di essere inclusivo e rappresentativo della società in cui viviamo. La parità di genere è un elemento fondamentale per raggiungere questo obiettivo.
Verso un cinema più equo e inclusivo
L’aumento della presenza femminile nel cinema italiano è un segnale incoraggiante, ma è fondamentale non fermarsi qui. Dobbiamo continuare a lavorare per creare un ambiente di lavoro più equo e inclusivo, che valorizzi il talento di tutti, indipendentemente dal genere. La parità di genere è un elemento fondamentale per un cinema italiano più ricco e rappresentativo della società in cui viviamo.