L’universo di Burroughs prende vita sul grande schermo
Il nuovo film di Luca Guadagnino, Queer, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, è un’immersione nell’universo di William S. Burroughs, uno dei padri della Beat Generation. Il film, ispirato al romanzo Checca (titolo originale Queer) pubblicato in Italia da Adelphi nel 1985, racconta la storia di Lee, uno scrittore expat americano nella Città del Messico degli anni ’50, dipendente da sesso e oppiacei, che si innamora di Eugene Allerton, un giovane messicano. Un’attrazione fatale che si trasforma in un’avventura allucinata e tossica, con un viaggio in Sud America alla ricerca della yage, la radice che dà la telepatia.
Guadagnino, che ha cercato per anni i diritti di trasposizione del romanzo, ha dichiarato di aver desiderato da sempre portare questo libro sul grande schermo. Il film, con una produzione importante realizzata in parte a Cinecittà, è stato prodotto dallo stesso regista con la sua società Frenesy e da Lorenzo Mieli per The Apartment. Dopo il passaggio a Venezia 81, dove è in gara per il Leone d’oro, il film sarà distribuito in Italia da Lucky Red.
Un cast stellare e un’estetica curata
Il film vede Daniel Craig nei panni di Lee, un ruolo che segna un’importante svolta per l’ex James Bond. L’attore ha dichiarato di aver accettato la sfida di interpretare un personaggio omosessuale, cercando di essere il più interessante e creativo possibile. Al suo fianco, Drew Starkey interpreta Eugene, il giovane messicano che diventa l’oggetto del desiderio di Lee.
L’estetica del film è curata nei minimi dettagli, con costumi meravigliosi e una ricostruzione impeccabile dell’epoca. La scenografia è stata curata da Stefano Baisi e i costumi da Jonathan Anderson. Guadagnino ha dichiarato di aver cercato di ricreare l’universo di Burroughs nel modo più profondo e dettagliato possibile, e che l’immagine estetica del film è merito dello scenografo e del costumista.
Una profonda riflessione sulla solitudine e la condizione umana
Il film non è solo un’avventura allucinata e tossica, ma anche una profonda riflessione sulla solitudine e la condizione umana. Il protagonista, Lee, è un uomo tormentato dalla dipendenza e dalla solitudine, che cerca di sfuggire alla realtà attraverso il sesso e le droghe. Il film esplora la fragilità dell’essere umano e la sua incapacità di trovare un senso alla vita.
Guadagnino ha dichiarato di aver tratto ispirazione da un’affermazione del filosofo György Lukács: “essere uomini, essere umani significa essere soli”. E come ha sottolineato l’attrice Tilda Swinton, “we love and die alone”, amiamo e moriamo in solitudine. Il film affronta questo tema in modo diretto e senza filtri, mostrando la solitudine come un’esperienza universale che accomuna tutti gli esseri umani.
Un film che sfida le convenzioni e le etichette
Queer è un film che sfida le convenzioni e le etichette. Guadagnino ha dichiarato di non aver mai avuto problemi con la morale e di non essere interessato a un’etichetta di scandalo per il film. Per lui, Queer è una profonda e radicale storia d’amore che ci riporta alla condizione terminale di essere umani, cioè che siamo soli.
Il film non è ambientato negli anni ’50, ma nell’universo di Burroughs, ricreato con grande attenzione ai dettagli. Guadagnino ha dichiarato di aver scelto Daniel Craig per il ruolo di Lee perché è un attore sublime, magnifico anche a teatro. L’attore ha accettato la sfida di interpretare un ruolo che lo ha portato a confrontarsi con la sua immagine pubblica e a spiazzare il pubblico con un personaggio omosessuale dopo un macho come Bond.
Un’opera che si confronta con la complessità della condizione umana
Queer si presenta come un’opera che affronta con coraggio e profondità la complessità della condizione umana, esplorando temi come la solitudine, la dipendenza, l’amore e la morte. Il film si distacca dalle convenzioni del cinema mainstream, offrendo una visione cruda e realistica della vita, senza censure o filtri. La scelta di un cast stellare, come Daniel Craig, e la cura per l’estetica e la ricostruzione storica, contribuiscono a rendere il film ancora più coinvolgente e suggestivo.