Un Viaggio Multisensoriale nel Mondo Naturale e Umano
“Bestiari, Erbari, Lapidari”, il nuovo documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, si presenta come un’opera complessa e stratificata, un viaggio multisensoriale nel mondo naturale e umano. Il film, che dura 208 minuti e si articola in tre atti distinti, esplora il mondo animale, vegetale e minerale, offrendo una riflessione profonda e multiforme sul rapporto tra uomo e natura.
Come sottolineano gli autori, l’obiettivo è quello di creare un’esperienza immersiva per lo spettatore, che possa “intraprendere un viaggio” e “sentire il film” a diversi livelli, in base al proprio bagaglio di conoscenze, emozioni e cultura. La stratificazione del film permette di scoprire nuovi aspetti anche in successive visioni, rendendolo un’opera viva e in continua evoluzione.
Gli Animali, le Piante e le Pietre: Tre Atti per Un’Unità di Senso
Il primo atto, “Bestiari”, si concentra sul mondo animale, con un focus particolare sulle operazioni all’avanguardia in una clinica veterinaria moderna. Il film ci accompagna nel cuore di un mondo in continua evoluzione, dove la scienza e la tecnologia si confrontano con la fragilità della vita. Il racconto si arricchisce con le prime immagini di animali filmati, che testimoniano l’osservazione scientifica, la voglia di scoperta, ma anche la crudeltà umana, come nei safari o nei metodi feroci utilizzati per catturare gli animali per gli zoo.
Il secondo atto, “Erbari”, ci immerge nel mondo vegetale, con un viaggio nell’antico orto botanico di Padova, il più antico orto botanico universitario del mondo, nato nel 1545. Il film esplora l’erbario di guerra di Bruno Ugolini, botanico e pacifista, morto durante la Prima Guerra Mondiale, un’opera che testimonia la profonda connessione tra natura e uomo, tra scienza e arte, tra guerra e pace.
Il terzo atto, “Lapidari”, si concentra sul mondo minerale, con un focus particolare sulla creazione del cemento e delle pietre d’inciampo, che ricordano le vittime dei campi di sterminio. Il film offre un’intensa riflessione sulla memoria e sulla sua importanza nel plasmare il presente e il futuro. Le immagini dei deportati, delle città bombardate durante la Seconda Guerra Mondiale, le foto e i fascicoli degli oppositori al regime fascista, conservati all’Archivio di Stato, ci ricordano il peso della storia e la necessità di non dimenticare.
Un Film che Interroga il Passato per Illuminare il Presente
“Bestiari, Erbari, Lapidari” non si limita a raccontare il mondo naturale, ma lo fa in dialogo costante con la storia e la cultura umana. Il film ci mostra come l’uomo ha plasmato e continua a plasmare il mondo naturale, con le sue azioni, le sue idee, le sue emozioni. Il film ci invita a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni, sul nostro rapporto con la natura e con la storia, e sulla necessità di preservare la memoria per costruire un futuro migliore.
Il film è un’opera di grande complessità e bellezza, che si distingue per la sua capacità di unire il rigore scientifico alla sensibilità artistica, la storia alla contemporaneità, la natura alla cultura. “Bestiari, Erbari, Lapidari” è un film che ci invita a guardare il mondo con occhi nuovi, a interrogarci sul nostro posto nel mondo e a riflettere sul nostro ruolo nella costruzione del futuro.
Un’Opera di Grande Profondità e Attualità
“Bestiari, Erbari, Lapidari” è un’opera di grande profondità e attualità, che ci invita a riflettere sul nostro rapporto con la natura e con la storia. Il film ci mostra come l’uomo ha plasmato e continua a plasmare il mondo naturale, con le sue azioni, le sue idee, le sue emozioni. Il film ci invita a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni, sul nostro ruolo nella costruzione del futuro e sulla necessità di preservare la memoria per costruire un futuro migliore.